
L’assessore al Bilancio Fornasini durante l’intervento di ieri pomeriggio
Immaginate un consiglio comunale in flashback. In cui le accuse reciproche tra maggioranza e opposizione richiamano a fatti che furono. Ecco, ieri è stato questo lo spettacolo offerto. Curioso per certi aneddoti – il capogruppo della civica Fabbri, Rendine e il capogruppo della lista Anselmo, Leonardo Fiorentini hanno ricordi comuni di due legislature fa – ma sicuramente poco proiettatoi al futuro. Il terreno dello scontro è legato ai conti pubblici e alle nomine nelle società partecipate. Chiariamo subito un passaggio sostanziale: sono passate entrambe le delibere. Però, il dibattito è stato piuttosto acceso. La prima a muovere rilievi sulle partecipate è stata Anna Zonari (La Comune), seguita dal capogruppo dem, Massimo Buriani. L’oggetto della contestazione? "L’assenza delle linee programmatiche del sindaco, che rappresentano uno dei criteri indicati in delibera". La discussione sul filo del regolamento e dei termini per legge è stata fin troppo lunga, ma all’esito delle votazioni la maggioranza – dopo l’esposizione dell’assessore Matteo Fornasini – ha fatto quadrato. Ora, tutto in mano al sindaco Alan Fabbri. Le polemiche più ’croccanti’ – non difettiamo di generosità – si consumano sull’assestamento del Bilancio e sul piano delle alienazioni. Elia Cusinato rileva che sul piano "ci sono aspetti positivi e negativi: bene snellire il Comune sui costi di gestione, ma occorre che i fondi ricavati vengano destinati a investimenti oculati. E così non avviene".
Lo segue a ruota anche il collega Davide Nanni che torna sul punto dei prelievi effettuati dall’amministrazione al fondo di riserva. Secondo lui le spiegazioni arrivate fino a ora – nelle settimane, anche di campagna elettorale questo è stato un tema piuttosto dibattuto – non sono state soddisfacenti. "L’uso discrezionale del fondo per interventi di spesa corrente che potrebbero essere programmati per tempo – così Nanni – è un grave problema che continueremo a contrastare in ogni sede. Questi fondi vanno spesi in modo trasparente". Anche Fiorentini, a fronte di risultati di risparmio ottenuti dal Comune, rileva che "sono stati tagliati i servizi".
Fornasini non ci sta. "Le risorse destinate agli investimenti in questo documento – scandisce l’amministratore – ammontano a oltre 18 milioni. E, nel 2023, abbiamo liquidato 37 milioni, per gli investimenti. Nonostante le difficoltà e soprattutto senza aumentare la pressione fiscale. Il tutto, mantenendo un equilibrio di bilancio, come dimostrano i numeri". Su questo, l’assessore rileva che "esiste un parere di un organo terzo – il collegio dei revisori – che sancisce la bontà del nostro operato". Sulla "stucchevole polemica legata ai prelievi dal fondo di riserva", Fornasini rileva che "l’amministrazione Tagliani, ne fece otto (2018) e ne fece altre dieci l’anno precedente: se andavano bene all’epoca, vanno bene oggi". La chiosa, poi, diventa politica: "Sulla nostra capacità di gestione, sono stati gli elettori a esprimersi. E ci hanno confermato: l’8 e il 9 giugno scorsi". Di polemica in polemica, l’ultimo punto è la discussione sulla mozione della minoranza legata alle "soste selvagge". Visto che nel testo si faceva riferimento anche alla polizia locale, è l’assessore Nicola Lodi a intervenire non prima di aver ringraziato Zonari. "Attaualmente – dice – il Corpo ha 164 unità di personale. E, nei grandi eventi, predisporre parcheggi straordinari è compito dell’organizzatore".