Cooperazione per salvare l’ambiente

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Adriano

Facchini *

Torna a risuonare il grido di allarme del libro ’I nuovi limiti dello sviluppo’, di Donella e Dones Meadows e Jorgen Randers, pubblicato per la prima volta nel 1972 e attualmente rieditato alla luce di nuovi dati statistici e strumenti informatici più efficaci. Il rapporto presentato dagli autori, tre scienziati ricercatori del MIT di Boston, finanziati da Aurelio Peccei (italiano ex dirigente di Fiat e Olivetti, fondatore del Club Roma), anticipava il disastro ambientale che il mondo si sta trovando a vivere tutt’ora; mostrava le conseguenze della crescita incontrollata sul Pianeta di risorse non infinite.

Dopo cinquant’anni il libro conferma le sue previsioni e ci spinge a porre al centro dell’opinione pubblica scienza e buona informazione, evitando che le masse si abbandonino a tifoserie alimentate da conflittualità e delegittimazione permanente dell’avversario. Un’abitudine che negli Usa ha causato già molti problemi. Quali sono le cause del collasso al quale siamo pervenuti (riscaldamento climatico, aumento demografico, desertificazione, sparizione delle acque per l’inquinamento...)?

Innanzitutto il consumismo insensato e protratto anche dopo i primi segnali d’allarme degli anni ʼ70; poi l’individualismo, adottato come modello di selezione qualitativo che ha consegnato una disparità inaccettabile e superiore a quella di 3 secoli fa, quando però sul pianeta eravamo molto meno di 1 miliardo, mentre ora siamo 8 miliardi. Lo 0,1 % dei più ricchi del pianeta controlla la maggior parte della ricchezza superando ogni limite di legalità e di mercato. Quale l’antidoto? Impariamo dalla natura e dalla sua estrema complessità basata sulla cooperazione fra miliardi di organismi. Essa ci insegna che i fenomeni complessi non si affrontano con semplificazione o conflitto. Non bastano uomini forti per affrontare questi temi, né confinate soluzioni locali: solo una collaborazione globale potrà renderci tutti vincitori; solo cooperando e stando insieme potremo farcela.

* agronomo e studioso

di scenari futuri