Coppia del veleno, il gup: "Socialmente pericolosa"

Le motivazioni della sentenza di condanna a 12 e 14 anni per Furlan e Di Majo

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Rivotril e Nozinan hanno "avuto un ruolo eziologico fondamentale nel determinare il decesso di Vito Balboni". ’Veleno’ che Rita Di Majo e il marito Claudio Furlan (nella foto), "soggetti socialmente pericolosi", misero nella birra del 61enne ferrarese ma residente a San Giorgio di Piano (Bologna), la sera del 31 ottobre 2019 per stordirlo e rapinarlo del bancomat per effettuare 11 prelievi da 1.900 euro.

Vito Balboni venne trovato morto, in automobile, il 6 novembre di due anni fa in un parcheggio di Cadriano, sempre nel Bolognese) mentre a gennaio la coppia è stata condannata a 12 e 14 anni di carcere per il reato di morte come conseguenza di altro reato, rapina e ricettazione. Eccole le 24 pagine di motivazioni della sentenza, dove il giudice per l’udienza preliminare, Sandro Pecorella, ricostruisce passo passo il processo, portando alla luce i tanti goffi errori della coppia. Come la telefonata del 20 novembre a casa Balboni per chiedere alla moglie di Vito se fosse a conoscenza di un’indagine. O le numerose immagini delle banche che hanno ripreso la Di Majo durante i prelievi, o i viaggi dei due a San Giorgio per controllare i manifesti funebri e al cimitero. "Significativo – chiude il gup – anche il tentativo di inquinamento probatorio degli imputati".