Coronavirus Ferrara, bambino ricoverato. "La madre era nei luoghi del focolaio"

Il piccolo, che presenta sintomi influenzali, è stato sottoposto al tampone. Oggi i risultati. Al momento i casi sospetti sono quattordici

Emergenza coronavirus, analisi di laboratorio

Emergenza coronavirus, analisi di laboratorio

Ferrara, 25 febbraio 2020 - Un bambino di dieci anni si trova ricoverato nel reparto di malattie infettive a Cona ed è il nuovo ‘caso sospetto’ della provincia con sintomi influenzali. Il tampone naso faringeo, a cui è stato sottoposto, dovrà confermare se si tratta o meno di un nuovo contagio da Coronavirus.

Aggiornamento Cinquanta pazienti isolati ma nessun contagio

Il bimbo, che abita in un centro della provincia, è figlio di un'ambulante che la settimana scorsa ha lavorato in alcuni mercati che vengono organizzati proprio nei paesi dei Colli Euganei, fra i quali Vo’. All’arrivo al pronto soccorso pediatrico il bambino è stato immediatamente visitato e preso in carico dai medici del reparto di malattie infettive. Con lui è ricoverata anche la madre che è stata sottoposta all’esame del tampone naso faringeo.

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L’esito dei test arriverà solo nelle prime ore di questa mattina e a quel punto si potrà sapere se si tratta di una banale influenza o di quella di Wuhan. La madre sta bene e non presenta sintomi ma, insieme al figlio, è tra i 14 ‘casi sospetti’ da Coronavirus che si registrano nella nostra provincia. Gli altri dodici sono persone che hanno avuto a che fare con le zone dei focolai presenti nel Veneto. A questi è stato chiesto l’isolamento volontario e su di loro non è stato effettuato nessun test perché non presentano sintomi dell’influenza. L’esame viene effettuato solo su quei casi che presentano febbre e difficoltà respiratorie. «Per questi pazienti dobbiamo aspettare i 14 giorni di isolamento» spiega il direttore del dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl Giuseppe Cosenza «ma non presentando alcun sintomo non dobbiamo sottoporli al tampone perché stanno bene e li monitoriamo ogni quattro ore». Si aggiungono 73 pazienti, tra Cona e gli ospedali del Delta e di Cento, che ieri, essendo risultati positivi alla polmonite interstiziale (un tipo di polmonite che potrebbe essere collegata con il virus cinese), sono stati sottoposti al test del tampone come disposto dallo stesso presidente della Regione Stefano Bonaccini. 

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La presenza di quel tipo di polmonite viene diagnosticata attraverso l’esame della Tac ad alta risoluzione. Ieri pomeriggio, intanto, a Bologna, nella sede dell’assessorato al Welfare, tutti gli infettivologi e gli igienisti dell’Emilia-Romagna sono stati convocati per fare un bilancio delle capacità di ricovero delle varie strutture provinciali. Per Ferrara c’era, oltre a Giuseppe Cosenza, anche il virologo Marco Libanore. A Cona esistono 14 posti letto per chi potrebbe risultare affetto dall’influenza di Wuhan. Dodici di questi, in completo isolamento, si trovano nel reparto di malattie infettive mentre gli altri due sono nel reparto di terapia intensiva. Letti, questi ultimi, in grado di fornire anche la ventilazione meccanica per quesi casi che dovessero sviluppare un’insufficienza respiratoria acuta. Uno stato della malattia che manifesta «solo il 15% di chi viene contagiato» è stato detto ieri dagli esperti .