Coronavirus Ferrara, due uomini e una ragazza ricoverati sotto osservazione a Cona

I tre pazienti si sono presentati al pronto soccorso con febbre e altri sintomi: attivato il protocollo. Stanno invece meglio le tre persone definite ‘casi sospetti’

La Regione, le aziende sanitarie e le amministrazioni ricordano a tutti le precauzioni

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Ferrara, 24 febbraio 2020 - Ferrara non registra nessun caso di contagio. Ci sono invece tre pazienti che a Cona sono ricoverati sotto osservazione precauzionale. Tre persone seguite minuto per minuto da una équipe medica specializzata per accertare o meno se si tratta di possibili casi positivi al Coronavirus di Wuhan (Sars-Cov 2), il nuovo nome che è stato dato a questo tipo di influenza che arriva dalla Cina centrale.

Tre pazienti che si sono presentati in pronto soccorso ieri mattina perché affetti da sintomi sospetti. Per loro è stato attivato il protocollo previsto per questi casi e sono stati sottoposti al tampone naso-faringeo. Un test che poi è stato inviato al Crem di Bologna, uno dei due laboratori che in Emilia-Romagna è attrezzato per attestare se c’è il contagio o meno da Coronavirus. Due dei pazienti, due uomini, rispettivamente di 55 e 70 anni, si trovano in rianimazione per una polmonite interstiziale acuta.

Il più giovane, sembra essere il caso più grave. Persone che in questi giorni avrebbero avuto diversi contatti con le zone in cui sono presenti i focolai del virus in Veneto. Il più anziano avrebbe trascorso del tempo a Venezia e si sarebbe spostato da Ferrara con i treni regionali che si fermano anche a Terme Euganee e Monselice. Il 55enne, invece, è un ferrarese che avrebbe avuto contatti con persone residenti nelle aree a rischio. Il terzo caso sotto osservazione precauzionale è un ‘paziente pediatrico’: una ragazza di 15 anni che risiede in un comune del Basso Ferrarese e che attualmente si trova ricoverata nel reparto di malattie infettive per una forma lieve di sindrome ‘simil influenzale’.

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Nel frattempo a Cona, come disposto nella giornata di sabato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, si stanno eseguendo gli esami con tampone naso-faringeo per coloro che sono ricoverati per ‘polmonite interstiziale’. Stessa procedura per 20 pazienti ricoverati invece fra gli ospedali di Cento e Lagosanto. La polmonite interstiziale è un tipo di polmonite che potrebbe, ma qui il condizionale è d’obbligo, essere collegato con il virus cinese. La malattia provoca, con il passare dei giorni, se non è ben curata, un ispessimento delle pareti polmonari che rende più difficile gli scambi fra l’ossigeno del polmone e il sangue fino a creare difficoltà respiratorie gravi.

Stanno bene anche le tre persone definitecasi sospettiche da sabato sono in quarantena domiciliare. Due di loro sono dipendenti dell’ospedale di Schiavonia, il nosocomio del padovano dove è stato registrato, per il Veneto, il primo decesso per Coronavirus. E’ probabile che nelle prossime ore siano sottoposti al test, visto che l’esame è stato fatto a tutto il personale di quell’ospedale. E’ in buone condizioni anche il giovane cinese rientrato dal paese orientale venerdì scorso e che continua a restare in quarantena a casa.