Coronavirus, Leonello Bolognesi super nonno. Batte il virus a 105 anni

Oggi è il compleanno dell’anziano ospite del centro risultato positivo e poi guarito "Ed è pure una buona forchetta"

Leonello Bolognesi compie 105 anni

Leonello Bolognesi compie 105 anni

Ferrara, 17 giugno 2020 - Compie 105 anni oggi, dopo essere uscito dal tunnel del Covid 19: quando si dice classe di ferro. Ne è un esempio Leonello Bolognesi, che proprio oggi celebra i suoi primi 105 anni di vita, tagliando così un ambìto e quasi irragiungibile traguardo, riservato davvero a pochi. Li compie ma, a causa ancora dell’emergenza coronavirus, non li festeggia alla grande, come sarebbe invece opportuno fare in occasione di tali eventi. E’ infatti ospite della "Asp-Casa di Riposo Opera Pia Beneficenza Manica".

Una delle tre strutture socio-residenziali di Argenta e dintorni dove vige ancora il "chi va là", in quanto duramente colpite e martoriate dal Coronavirus, che lì ha annoverato numerosissimi contagi e mietuto molte vittime. Ma che, così come per altri anziani, ha risparmiato anche lui: Leonello appunto, il nonno di tutti. Vuoi un po’ la fortuna, la fatalità, il destino, o la sua tempra, fatto sta che Leonello ha contratto l’infezione, ma ne è già uscito, praticamente guarito. E, considerata la veneranda età, si tratterebbe di un caso forse unico in Italia, di certo raro.

Un caso reso singolare dal fatto appunto che Leonello, risultando positivo al tampone, e quindi superato il periodo di isolamento in quarantena, è tornato negativo. E al momento, al di là degli acciacchi tipici dei vecchietti, non accusa seri problemi di salute, e, a quanto pare, tantomeno legati all’epidemia. Inoltre di lui si può ben dire che tra gli argentani è il cittadino più longevo. Anzi un vero Matusalemme. Celibe, senza figli, saluterà comunque in modo parco le sue 105 primavere ricevendo gli auguri da parte di parenti, amici, operatori e dirigenti del centro di assistenza ed accoglienza di via Roma. Centro in cui si è trasferito da diverso tempo, cioè sin dal settembre 2012, proveniente da Santa Maria Codifiume, suo paese d’origine: dove è nato e vissuto sino ad allora in via Fascinata.

"E’ ancora una buona forchetta e gli piace stare in compagnia -spiega il coordinatore Stefano Montagnani - ed anche se è di indole un po’ timida, chiacchiera ed è cordiale con tutti. Di tanto in tanto nella sua memoria riaffiorano i ricordi d’infanzia e della gioventù, trascorse anche nei periodi bui di due guerre mondiali, spedito al fronte in Russia. Ma a tornargli alla mente è soprattutto la famiglia e il duro lavoro nei campi".