Coronavirus Ferrara, primi due guariti. Ma c’è un’altra vittima

Coronavirus, morta una ferrarese di 67 anni. Verrà fatto il tampone anche sul corpo di un’infermiera stroncata da un presunto ictus

L’intervento dei pompieri in tute protettive e carabinieri a San Bartolomeo

L’intervento dei pompieri in tute protettive e carabinieri a San Bartolomeo

Ferrara, 23 marzo 2020 -  C’è un’altra vittima del virus Sars-Cov 2. Si tratta di un’altra donna, di 67 anni, di Ferrara. Si è spenta nella notte fra sabato e domenica, in un letto della terapia intensiva. E sembra non avesse particolari problemi di salute. La lista delle morti da Covid-19, dunque, sale e anche la città di Ferrara registra il suo nono decesso.

Ma a questa tragedia, ieri mattina, a Cona se ne è aggiunta una seconda: Alessandra Fabbri, infermiera esperta, 47 anni, si è sentita male mentre lavorava nel reparto della direzione medica. Un decesso per presunto ictus sembra essere la causa della morte. Una morte, al momento, che non sembra essere correlata con l’influenza di Wuhan ma sia lei che i suoi familiari, nelle prossime ore, saranno comunque sottoposti al tampone naso-faringeo per escludere qualsiasi tipo di dubbio.

Leggi anche: Coronavirus Ferrara 22 marzo, ci sono i primi due guariti

Una morte che ha scioccato i colleghi della professionista e l’intero ospedale. Anche il numero uno dell’Azienda ospedaliera Tiziano Carradori, il personale della direzione generale e quella delle professioni per tale motivo si stringono attorno alla famiglia colpita in queste ore dal grave lutto. Ma la malattia non ferma i suoi contagi e, ieri mattina, a San Bartolomeo, vigili del fuoco e carabinieri sono intervenuti in un’abitazione della frazione della città per prestare soccorso a una donna che probabilmente è un nuovo caso sospetto visto che agli uomini del 118 ha riferito di sentirsi male perché non riusciva a respirare.

Così dalla caserma di via Krasnodar è partita l’ambulanza dei vigili del fuoco che sono entrati nell’abitazione attrezzati con i dispositivi di protezione, assistiti dai carabinieri. E poi ci sono i numeri che fotografano l’intensità del fenomeno anche nel nostro territorio. Nelle ultime 24 ore, i nuovi contagi sono 22. E poi ci sono i ricoveri, 21 in tutto, di cui otto avvenuti a Cona, dove la terapia intensiva ha già esaurito i 22 posti letto, e altri otto sono arrivati a Lagosanto, l’ospedale Covid dell’area metropolitana di Ferrara e Bologna che al momento è dotato di 10 posti in terapia intensiva estendibile a 15. E sempre al Delta il reparto di psichiatria è stato sgombrato e trasformato in posti letto per pazienti covid in via di guarigione che non possono concludere la quarantena a casa. E per questo tipo di pazienti è stato riaperto l’Osco di Copparo che può ospitare fino a 10 pazienti. Gli altri cinque ricoveri, infine, si registrano a Cento.

C’è poi il problema dei tamponi in attesa di risposta diagnostica. I 36 test effettuati ieri alzano a 154 casi il numero degli esami senza referto. E la macchina donata, nei giorni scorsi, dagli ordini professionali del personale sanitario, non potrà entrare in funzione, per problemi legati alle autorizzazioni, non prima di giovedì. E intanto arrivano anche i dati più confortanti relativi alle dimissioni avvenute negli ultimi dieci giorni. A Cona sono stati dimessi 12 pazienti Covid-19 positivi: si tratta di 8 pazienti uomini (dai 19 ai 67 anni) e 4 donne (dai 31 agli 85 anni). E ci sono anche i primi due guariti: cioè pazienti che hanno avuto due tamponi negativ i di seguito. "Un dato che non è poco significativo se rapportato al numero di accessi nei reparti Covid fino a ieri (104), assume una connotazione importante", dicono dal Sant’Anna.