Coronavirus Ferrara, ballerini in quarantena

Evento di tango in un hotel cittadino, uno spagnolo è risultato positivo. I partecipanti all'evento sono in isolamento domiciliare

Il pronto soccorso dell'ospedale di Cona

Il pronto soccorso dell'ospedale di Cona

Ferrara, 2 marzo 2020 - Aveva partecipato a un evento di tango in città e, al suo ritorno in patria, è risultato positivo al Coronavirus. Sebbene la conta dei contagiati in provincia di Ferrara rimanga ancora a zero, nelle scorse ore la lente di ingrandimento dell’Ausl si è focalizzata su un ballerino spagnolo che la settimana scorsa ha preso parte a una milonga che si è tenuta all’hotel Astra di viale Cavour. All’evento, intitola ‘Encuentro milonguero ronda estense’, c’erano circa cento appassionati. Ora il personale del dipartimento di sanità pubblica sta cercando di ricostruire gli spostamenti del tanguero (che avrebbe anche pernottato all’hotel) e di contattare tutte le persone presenti all’evento di ballo che si è svolto da venerdì 21 a domenica 23 febbraio. Da ieri pomeriggio la notizia circola tra i ballerini di tango della città e non solo. Alcuni di loro, a quanto trapela, sarebbero già stati messi in quarantena domestica con l’indicazione di misurarsi la febbre due volte al giorno e di comunicarlo al medico.

Aggiornamento Tre spagnoli contagiati in hotel

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Intanto, la presidenza del consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto sull’emergenza Covid-19. Riaprono i musei ma rimane lo stop per scuole, manifestazioni aperte al pubblico, competizioni sportive, cinema, teatri e discoteche. Via libera anche all’attività di bar, ristoranti e pub a patto di servire solo persone in posti a sedere e che i clienti possano mantenere tra loro la distanza di sicurezza di almeno un metro. Entrando nel dettaglio del documento, la principale novità è proprio quella che riguarda i luoghi di cultura.

Dopo una settimana di chiusura, riaprono al pubblico musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici e complessi monumentali. Un’apertura che, va chiarito, rimane condizionata a una fruizione "contingentata", tale da evitare assembramenti di persone e garantire la possibilità di mantenere le distanza di almeno un metro tra i visitatori. "La città della cultura riapre – commenta il sindaco Alan Fabbri –. È una cosa che avevamo chiesto al tavolo della Regione e il governo ci ha ascoltati. Rimane il tema dei teatri e dei cinema, la cui chiusura rappresenta un danno economico enorme. Regione e governo dovranno farsene carico".

Anche i luoghi di culto potranno rimanere aperti ma con la prescrizione di evitare assembramenti di persone e garantendo la possibilità di rispettare la distanza di un metro. Il direttivo del centro di cultura islamica di via Traversagno fa però sapere che la struttura rimarrà chiusa in quanto "è impossibile per noi rispettare la distanza di sicurezza di un metro" tra i fedeli. "Ringrazio e mi complimento con tutte le comunità religiose – è il messaggio del sindaco –: la risposta è arrivata da tutti".

Per quanto riguarda le scuole, l’attività didattica resta sospesa ma il personale sarà regolarmente in servizio ("Stiamo comunicando tutto in maniera tempestiva ai dipendenti" assicurava il primo cittadino nella serata di ieri). La pubblicazione del decreto, arrivata soltanto nel tardo pomeriggio di ieri, è stata accompagnata da qualche malumore da chi lo attendeva da ore per dare indicazioni precise ai cittadini. "Mi rammarica il fatto che il governo, dopo tanti giorni di problemi, emetta un decreto alle 18 di domenica, senza darci il tempo di fornire informazioni tempestive e corrette – conclude Fabbri – . Spiace appurare che rimangono molto distanti dai territori".

Il testo completo del Dpcm