Corruzione Ferrara, mazzette per la revisione di autocarri e rimorchi. Sette arresti

In carcere due dipendenti della Motorizzazione Civile e il titolare di un'agenzia pratiche auto. Ai domiciliari quattro imprenditori. Nel mirino 350 veicoli, 216 indagati

Ferrara, 7 arresti per corruzione: operazione di Finanza e Polstrada (foto d'archivio)

Ferrara, 7 arresti per corruzione: operazione di Finanza e Polstrada (foto d'archivio)

Ferrara, 12 ottobre 2020 – Quei 350 veicoli tra autocarri e rimorchi non avrebbero mai passato le verifiche obbligatorie in condizioni normali. Mancavano i requisiti fondamentali per la revisione. Eppure ce l'hanno fatta. E' stato sufficiente pagare i pubblici funzionari: fino a 350 euro a pratica. Mazzette. L'accusa di corruzione, tutta da dimostrare nel corso dell'iter giudiziario, ha indotto il giudice delle indagini preliminari a sottoscrivere 7 ordinanze di custodia cautelare: due dipendenti della Motorizzazione Civile e il titolare di un'agenzia di pratiche auto, l'intermediario degli affari secondo gli inquirenti, sono finiti nel carcere dell'Arginone, mentre sono scattati i domiciliari per quattro imprenditori attivi nel trasporto merci nelle province di Ferrara (due), Bologna e Rovigo.

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Gli indagati sono 216. L'operazione, condotta da Guardia di Finanza e Polstrada di Ferrara, ha messo sotto la lente 350 mezzi che non sarebbero mai transitati per le linee di controllo della revisione. Al vaglio la situazione di altri 270 veicoli, che, indipendentemente dagli accertamenti, saranno segnalati per la revisione straordinaria. 

L'inchiesta è basata su testimonianze, intercettazioni telefoniche e ambientali. Inoltre, sono state installate telecamere nella sede della Motorizzazione Civile. Dalle immagini riprese emergono le classiche 'bustarelle: il denaro, corrisposto anche per ottenere altri favori, come anticipare o posticipare di diverse settimane la prenotazione della revisione, veniva poi nascosto tra i documenti.

Le verifiche comprate servivano per coprire inefficienze di vario tipo: meccaniche, elettriche, freni malridotti, pneumatici usurati, sistemi di illuminazione danneggiati. Insomma, i mezzi non erano sicuri.

La voce che a Ferrara bastasse pagare qualche centinaia di euro per superare i controlli era giunta anche fuori dai confini regionali, cosicché nella città estense giungevano mezzi da tutta Italia.

Oltre alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip Vartan Giacomelli, l’autorità giudiziaria inquirente ha disposto il sequestro delle carte di circolazione degli oltre 350 veicoli coinvolti, che saranno sottoposti a revisione straordinaria.