Corruzione, Paron andrà a processo L’imprenditore patteggia la pena

Presunta mazzetta per ritardare il pagamento dei lavori su una via, si dividono le strade dei protagonisti. Due rinvii a giudizio, in aula a giugno. Maxi risarcimento al Comune di Vigarano da parte del terzo imputato

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di Federico Malavasi

Due rinvii a giudizio e un patteggiamento. L’udienza preliminare ha diviso le strade dei tre imputati per un presunto caso di corruzione che vede protagonisti l’ex sindaco di Vigarano ed ex presidente della Provincia Barbara Paron, un imprenditore del Comune dell’Alto Ferrarese, Parid Cara, e la moglie di quest’ultimo, Lorenza Benati (accusata ’solo’ di favoreggiamento). Lo spartiacque è stato tracciato nella tarda mattinata di ieri davanti al gup Carlo Negri e al pubblico ministero Ciro Alberto Savino. Cara (difeso dagli avvocati Giuliano Onorati e Lorenzo Valgimigli) ha scelto di patteggiare la pena. Le parti hanno trovato l’accordo a un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione (pena sospesa) con versamento al Comune di Vigarano di una somma di denaro corrispondente in parte a quanto quantificato nel capo di imputazione come danno patrimoniale e in parte al danno morale. Nel complesso, l’imprenditore ha corrisposto novantamila euro di danno patrimoniale e trentamila di danno morale. "Abbiamo patteggiato per ragioni di opportunità – è il commento dell’avvocato Onorati –, pur non ritenendo sussistente la responsabilità del mio assistito".

Paron e Benati andranno invece a processo, con prima udienza fissata per il 16 giugno davanti al tribunale collegiale. "Sapevamo che l’udienza preliminare sarebbe andata in questo modo – osserva l’avvocato Simone Bianchi, difesa Benati –. C’è bisogno di un approfondimento istruttorio, la cui sede è il dibattimento. Andiamo a processo tranquilli e certi della nostra totale e assoluta estraneità ai fatti". L’avvocato Denis Lovison, legale di Paron, sottolinea come "nel corso delle indagini preliminari" sia "caduta un’accusa di abuso d’ufficio per una vicenda relativa all’apertura della scuola di Vigarano. Ora, durante il processo, dimostreremo la nostra innocenza anche per questo capo di imputazione".

La vicenda giudiziaria finita ieri davanti al giudice ruota intorno a una presunta bustarella (tra i cinque e i diecimila euro) intascata da Paron, all’epoca sindaco di Vigarano. La mazzetta, secondo le accuse, sarebbe servita a ritardare il pagamento da parte di Cara delle opere eseguite dal Comune per il consolidamento della strada che conduce alla centrale a biogas gestita dall’imprenditore. Un onere che avrebbe dovuto essere a carico dello stesso Cara, come condizione per l’autorizzazione dell’esercizio dell’impianto.