"Così ricaveremo energia dai rifiuti"

Il progetto dell’imprenditore Stefano Borghi, della Global Emerald Energy: "Attendiamo tutte le autorizzazioni"

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Ricavare energia dai rifiuti, senza inceneritore e senza emissioni in atmosfera è l’obiettivo della futura Global Emerald Energy, che sta attendendo le autorizzazioni da Ausl e Arpae per poi avere la sua prima impresa pilota a Mirabello, in una holding in fase di costruzione. "Dall’America abbiamo importanti fondi e nuove tecnologie non inquinanti per trasformare il rifiuto plastico e le gomme in energia, rispondendo all’esigenza ambientale e di crisi energetica, dando inizialmente lavoro a circa 200 persone – spiega Stefano Borghi, imprenditore ferrarese e futuro presidente della Global, affiancato da Andrea Mischiari, futuro engineering manager –. Ci espanderemo in diverse zone d’Italia come la Puglia, il Veneto e l’Emilia, arrivando fino a 20 realtà e costruiremo impianti in tutto il mondo. Appena avremo le autorizzazioni, inizieremo nell’ex area Guidetti in via del Lavoro, potendo contare su 7 capannoni già esistenti".

Al momento è tutto al vaglio degli enti preposti che stanno analizzando questo procedimento proposto dalla Global. "E’ una nuova tecnologia certificata in Usa, di impianti a disgregazione molecolare senza emissioni in atmosfera, realizzando energia pulita – prosegue –, un’idea nata da un laboratorio americano e sviluppata in terra cinese, arrivata qui grazie all’inventore esperto di plastiche Gary De Laurentiis, futuro Ceo della Global. Per l’impianto di Mirabello si investiranno circa 200 milioni di euro, trasformerà 200 t di plastica e 100 t di pneumatici al giorno, per avere all’anno 220.000 megawatt di energia, acciaio, carbonblack, olio combustibile. L’idea è di trovare anche un altro sito per un impianto di trattamento rifiuti urbani, sempre con gli stessi criteri. Se riceveremo autorizzazioni anche per questo, si arriva a un investimento di 500 milioni di euro e un totale di 500 posti di lavoro. Operazione che permetterebbe di diminuire anche le discariche e il numero degli inceneritori".

Qualora andasse in porto, partner della Global sarebbe anche ‘la E3I, specializzata nel trattamento rifiuti, mentre il primo punto di riferimento per il materiale da trasformare sarà Corepla, unitamente a fornitori europei’. Dice anche di contare sul ‘finanziamento di gruppi americani come Firebirds’ parlando di una cifra ‘che può arrivare a 4 miliardi di euro per un’operazione mondiale e il coinvolgimento di agenzie di rating Standard e Poors e Moody’s’, di un futuro ingresso nel mercato azionario italiano anche attraverso green bond. "Siamo in fase di start up in tutto il mondo con le holding previste in Delaware, Irlanda e Lussemburgo a gestire tutto – aggiunge Mischiari – in Italia ci stiamo districando nell’iter autorizzativo, più lungo vista la tecnologia qui non conosciuta. Poi, 15 mesi per la realizzazione dell’impianto. Prevediamo l’avvio della produzione entro il 2023". Progetto di recente presentato anche in Ccomune, alla presenza dei proprietari dei capannoni. "Nel momento in cui Arpa e Ausl daranno le autorizzazioni e l’azienda potrà avviare l’attività – dice Roberto Lodi, invitato dall’azienda all’incontro insieme agli assessori Matteo Malagutti e Gianfranco Guizzardi – poter avere una realtà che dà lavoro a così tante persone, in un momento critico, sarà un segnale positivo per tutti. Inoltre si tratta di una nuova tecnologia che, se i due enti certificheranno che si tratta di emissioni zero in atmosfera, potrebbe rappresentare una svolta".