Covid e infezione gastro intestinale: nuovo studio sui sintomi

La ricerca dell'Università di Ferrara: oltre al tratto respiratorio, il Sars-Cov-2 può raggiungere diversi organi con sintomi atipici e nuove possibili vie di contagio

Ricercatrice del team al lavoro in laboratorio

Ricercatrice del team al lavoro in laboratorio

Ferrara, 13 ottobre 2021 - L’infezione da Sars-Cov-2, oltre al tratto respiratorio, può raggiungere diversi organi del nostro corpo con sintomatologie atipiche e nuove possibili vie di contagio. Questo è emerso da una ricerca condotta da un team multidisciplinare dell’Università di Ferrara e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna. Ricerca realizzata anche grazie al supporto di chi ha aderito alla campagna di crowdfunding per il progetto “Caccia al Sars-Cov-2 Latente” dell’Università di Ferrara e ai fondi del 5X1000 che hanno finanziato quest'anno sei progetti di ricerca Unife sul Covid-19.

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Ricercatrice del team al lavoro in laboratorio
Ricercatrice del team al lavoro in laboratorio

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I ricercatori hanno anche evidenziato specifici meccanismi virali che potrebbero sottendere alla diffusione di questo virus grazie all’interazione con il sistema immunitario dell’ospite, come evidenziato dai risultati pubblicati dalla rivista Microorganisms. “Il vaccino ha permesso di fare grandi passi avanti nel controllo della pandemia, ma resta ancora molto da scoprire riguardo al virus Sars-Cov-2 e sugli effetti che l'infezione ha nell’uomo – afferma la dottoressa Daria Bortolotti, componente del team di ricerca - Grazie ai fondi raccolti con il contributo dei cittadini ferraresi, abbiamo potuto approfondire aspetti importanti come i meccanismi utilizzati dal virus per alterare il sistema immunitario dell'ospite ed evidenziare anomalie che stanno alla base dell'insorgenza di disordini vascolari che caratterizzano la patologia Covid-19 non solo a livello respiratorio, ma anche a livello gastroenterico, dove la presenza di particolari marcatori tissutali si associa all'infezione e a eventi ischemici”. Il team che lavora al progetto è composto dai gruppi di ricerca della Medicina Interna (professoressa Angelina Passaro), coordinatrice dell'équipe, della Microbiologia (professoressa Roberta Rizzo), delle Malattie Vascolari (professor Paolo Zamboni), dell'Anatomia Patologica (professoressa Roberta Gafà), dell'Anatomia Umana (professor Luca Maria Neri), della Chirurgia Vascolare (professor Vincenzo Gasbarro) e della Chirurgia d'urgenza (professor Savino Occhionorelli).