Covid, quasi 500 contagi Calamai: "Serve prudenza"

È ancora alto il numero di positivi sul territorio, ma non si registrano decessi. La direttrice dell’Ausl: "I ricoveri sono in crescita. Mascherina? Sacrificio utile"

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di Federico Di Bisceglie

La conta dei morti, per un giorno, concede una tregua. Ma il virus corre, si insinua. Il Covid è tutt’altro che un ricordo sbiadito sotto il sole dell’estate. Infatti, nelle ultime 24 ore, stando ai dati forniti dalle due aziende sanitarie, i nuovi positivi sono ben 490. Undici in più rispetto a ieri. Ma il trend in crescita ormai lo si registra da qualche tempo. Complice la variante Omicron 5. Fortunatamente, nelle ultime ore, non si registrano ingressi nei reparti di terapia intensiva. Eppure anche il dato sulle ospedalizzazioni è da tenere monitorato. Ma andiamo a vedere cosa accadeva durante la calda estate del 2021. Il 2 luglio 2021, sul territorio, non si registravano contagi, benché ci fossero ancora due pazienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva del Sant’Anna di Cona. Il 1° luglio 2020, invece, a Cona erano disponibili 36 posti letto Covid, e di questi ne erano occupati 13, nessuno dei quali però in Terapia Intensiva. Ma torniamo all’oggi. Per cercare di capire lo stato dell’arte, abbiamo chiesto una delucidazione alla direttrice generale dell’Azienda Usl, Monica Calamai. "Siamo di fronte ad un virus respiratorio che si propaga in maniera importante anche in periodo estivo e con il caldo – così Calamai – . Di conseguenza stiamo osservando nelle ultime settimane un progressivo incremento di casi di positività, che in questi giorni si è ulteriormente acuito". Tuttavia, tiene a precisare la numero uno dell’azienda sanitaria, "si tratta in grande maggioranza, e specie tra i vaccinati, di casi asintomatici o non gravi".

Ricoveri. "Per quanto riguarda i ricoveri – scandisce Calamai – anche qui stiamo assistendo ad un aumento, ma va ben precisato che, una quota importante di questi, è rappresentata da pazienti che si trovano in ospedale con covid e non per covid". Pazienti cioè che "entrano in ospedale per altre patologie o motivazioni (ad esempio un intervento ortopedico, o di ernia, o di altro tipo) e nei quali la positività si scopre con il tampone fatto all’ingresso. Tant’è vero che non stiamo assistendo ad incremento di casi covid in Pronto soccorso". Poi, naturalmente, questi degenti vengono presi in carico anche per il covid e laddove appropriato trattati con i relativi farmaci antivirali.

Le raccomandazioni. "Di fronte a questa situazione – chiude la direttrice generale Calamai – , colgo l’occasione per ricordare le buone pratiche per cercare di limitare il contagio, come ad esempio l’igiene delle mani e soprattutto l’utilizzo della mascherina: capisco che con il caldo di questi giorni sia un piccolo sacrificio, ma sicuramente utile a noi tutti". In effetti, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ultimamente, è sempre più rarefatto. D’altra parte, l’obbligo è decaduto.

In Regione. Dando una rapida scorsa ai dati sulla diffusione del virus anche in altre realtà emiliano-romagnole si scopre che i numeri sono molto alti. Nel capoluogo – a Bolgona – nelle ultime 24 ore i contagi sono schizzati oltre quota mille e duecento. Non va meglio a Modena dove i contagi sono stati 875 e a Reggio Emilia dove se ne sono registrati 859.