Cpr migranti a Ferrara, scontro tra Fabbri e il vescovo

Perego: “No a una città carcere”. Il sindaco replica: “Apra le porte di casa sua agli immigrati”. Attacca anche il senatore Balboni (FdI)

A sinistra il vescovo Perego; a destra, Alan Fabbri

A sinistra il vescovo Perego; a destra, Alan Fabbri

Ferrara, 12 novembre 2023 – E’ ancora scontro sui migranti a Ferrara, tra il sindaco Alan Fabbri e il vescovo Gian Carlo Perego. Non è la prima polemica tra i due sull’argomento: questa volta il tema di scontro è l'ipotesi di un Centro di permanenza per i rimpatri, che potrebbe sorgere nell'area demaniale dell'ex aeroporto.

È in corso uno studio di fattibilità, ci sono contatti con il Viminale e non sono ancora noti i tempi e le modalità, ma sull'argomento si accende già la discussione politica: sullo sfondo le elezioni Comunali del prossimo anno, dove Fabbri correrà per un secondo mandato.

Il vescovo Perego: “No a una città carcere”

Perego, presidente della fondazione Migrantes della Cei, prende posizione contro l'ipotesi della nascita del Cpr: “Perché un Cpr a Ferrara? E’ la provincia con meno immigrati e con meno espulsioni di tutta la regione. Ferrara ha già un carcere, anche per reati di mafia. Soffre economicamente più di tutte le province dell'Emilia-Romagna. E non ha un porto importante sull'Adriatico. Allora perché un Cpr qui?”, si domanda Perego.

"Forse una città più in sintonia con il governo delle migrazioni di Salvini e Piantedosi? – prosegue il vescovo –. Perché sviluppare l'idea di una 'città carcere’, luogo di reclusione, più che di inclusione, luogo di rifiuto più che di accoglienza, di negazione dei diritti più che di tutela? Più che una città carcere, il futuro di Ferrara dovrebbe essere quello di una città aperta, inclusiva, che sappia accogliere, tutelare, promuovere e integrare chi viene da un'altra città italiana o europea e da un altro Paese del mondo”.

Il sindaco Fabbri: “Il vescovo apra la porta di casa sua ai migranti”

La reazione di Fabbri è arrivata tramite un post su Facebook: “Leggo, non più con stupore ormai, le parole di questa mattina dell'arcivescovo Perego, che parla già di 'città carcere’ – scrive Fabbri –. Secondo me è l'esatto contrario. Sono i cittadini a sentirsi in carcere quando questi soggetti invadono strade e parchi, tessono accordi con la criminalità locale, instaurando un clima di paura in città e costringendo i residenti a non poter godere più dei propri spazi in tranquillità”

"Consiglio (al vescovo, ndr) di fare meno lettere ai giornali e di impiegare quel tempo a spalancare le porte, quelle di casa sua, non solo a Cristo, ma anche a queste persone. Poi ne potremo riparlare”, conclude Fabbri in un altro passaggio.

Il senatore Balboni (FdI): “Il vescovo fa politica sui Cpr per migranti”

Sul tema interviene anche Alberto Balboni, senatore ferrarese di Fratelli d’Italia, che va all'attacco: “Monsignor Perego ogni tanto viene preso dalla tentazione di fare politica – sferza Balboni –. La sua filippica contro i Cpr è senza dubbio una di queste occasioni”.