Cra, si procede a pieno ritmo: "E si respira emozione"

Ieri le unità mobili dell’Azienda Usl in azione alla Residenza Caterina, alla Cidas di Tresigallo, alla Quisisana di Ostellato e alla Plattis di Cento

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Qualcuno, scherzando, ha chiesto (e ottenuto) un cioccolatino dopo l’iniezione. Ma nelle Cra, la vaccinazione contro il Covid prosegue – a tamburo battente – in un clima di soddisfazione e, spesso, di curiosità. "Nelle prime strutture, l’arrivo dei medici e infermieri delle Usca ha rappresentato anche una novità, rispetto alla routine quotidiana", il commento del dirigente dell’Azienda Usl Franco Romagnoni. Ma ovunque prevale l’attenzione per una campagna considerata fondamentale per tutelare il segmento più fragile della popolazione, e per difendere anche gli operatori in prima linea. Con questo spirito si è svolta ieri la vaccinazione alla Residenza Caterina di via Beethoven: circa 300 le somministrazioni, in quella che è sicuramente la struttura fra le più popolose della città, fra ospiti e addetti. Ieri è stato somministrato il vaccino anche alla Residenza Quisisana di Ostellato, per un totale di 150 persone fra gli ospiti residenti e gli operatori. "E’ un segnale di impegno e speranza per superare al più presto la crisi che la diffusione del Covid ha causato in tutto il mondo", il commento dei responsabili della struttura.

La campagna vaccinale continua anche per i servizi e le strutture per anziani di Cidas; ieri infatti è stato il turno della Cra di Tresigallo. La somministrazione dei vaccini è iniziata nella prima mattina ed è proseguita nel pomeriggio. Il primo ospite ad essere vaccinato è stato il signor Guerrino Atti di 80 anni.

A seguire sono stati vaccinati altri 44 ospiti, fra cui la più anziana è Jolanda Copat di 98 anni. La campagna ha riguardato anche le operatrici e gli operatori della struttura che sono stati vaccinati contestualmente. L’organizzazione della giornata di vaccini è stata possibile grazie ad un lavoro congiunto tra Ausl, Cidas e tutte le famiglie degli ospiti. In molti caso, infatti, si rende necessario il coinvolgimento dei congiunti per firmare il cosiddetto ’consenso informato’, espressione cioè dell’adesione su base volontaria alla campagna di vaccinazione. Adesione che nelle Cra, sia per quanto riguarda gli operatori che gli ospiti, è comunque già massiccia, ai liniti del 90% circa. In crescita, rispetto ai primissimi giorni, anche quella delle altre categorie, a partire dai medici di medicina generale: si era partiti, su scala provinciale, dal 45% della disponibilità a vaccinarsi, ma le adesioni sono cresciute enormemente.