
Il presidio dai cancelli dello stabilimento di Copparo si è spostato davanti a Confindustria. Al tavolo con i sindacati l’amministratore delegato Giacomo Bottone per salvare 247 operai. .
È stata un’attesa snervante per lavoratrici e lavoratori della Berco di Copparo che, ieri, hanno spostato il presidio dai cancelli dello stabilimento di via I Maggio alle porte della sede di Confindustria a Ferrara. All’interno di Palazzo Calcagnini, infatti, è partito a mezzogiorno il tavolo tra le segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Rsu e vertici aziendali con l’amministratore delegato Giacomo Bottone in testa, per capire se vi fossero margini per giungere ad un accordo tra le parti nell’ambito di una dura e complessa vertenza avviata a seguito degli atti unilaterali decisi dall’azienda, ossia l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratori e la disdetta del Contratto integrativo aziendale a decorrere dal 1° marzo per far fronte alla grave crisi che il gruppo, che fa capo alla multinazionale tedesca Thyssenkrupp, sta attraversando.
Presente all’incontro anche Lorenzo Tosini di Confindustria e, ad assistere, il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello. Un incontro fiume che, nel momento in cui stiamo scrivendo, non si era ancora concluso. E da questo si potrebbe cogliere anche un elemento di positività, ossia la volontà di giungere ad un’intesa nell’ultimo giorno utile per arrivare ad un accordo in sede sindacale. Successivamente, infatti, partiranno i trenta giorni in cui il tavolo si sposterà in sede istituzionale, o Regione o Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il prosieguo del confronto. Come detto, da via I Maggio a Copparo, i lavoratori si sono trasferiti alle 10.30 in via Montebello a Ferrara, con striscioni, megafono, e bandiere delle tre organizzazioni sindacali al vento per fare sentire la loro voce durante l’incontro tra sindacati e Azienda.
Un gruppo nutrito, che ha voluto far sentire la propria vicinanza ai propri rappresentanti impegnati in un complesso confronto. Con le otto ore di ieri, i dipendenti hanno raggiunto le 314 ore di sciopero nell’ambito di questa vertenza, compiendo anche un forte sacrificio dal punto di vista economico. Ma la mobilitazione in difesa dell’occupazione, del salario e per il futuro della storica fabbrica copparese non si è mai fermata. Sino a tardi, un gruppo di lavoratori è rimasto dinanzi a Confindustria, in attesa di un qualche esito, chiedendo costantemente aggiornamenti alle sigle sindacali che ogni tanto si sono affacciati alla porta. Una giornata lunga, estenuante, per conoscere gli sviluppi del confronto. E nella stessa giornata di ieri, nella prima parte del presidio dinanzi alle portinerie dello stabilimento, hanno avuto un’ulteriore dimostrazione di vicinanza da parte della comunità, con associazioni, cittadini e attività locali che hanno portato loro una parola di solidarietà e vivande: piccoli, grandi gesti che hanno riscaldato il cuore e hanno incoraggiato nella difficile situazione.
Anche il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni, ha continuato a mantenersi in contatto con la sede di trattativa, auspicando il raggiungimento di una intesa tra le parti. La vertenza Berco sta tenendo con il fiato sospeso non solo il territorio copparese, ma anche Comuni limitrofi e il territorio veneto da cui provengono diversi lavoratori dell’Azienda. E la speranza è quella che dalla lunga maratona di confronti che si stavano svolgendo ieri, possano scaturire importanti segnali per i dipendenti e per il futuro di una realtà produttiva strategica per l’intera provincia di Ferrara.