Cristicchi al teatro Comunale Sarà lui ad aprire la stagione lirica

Lo spettacolo è ’Cantata d’autore’, con l’accompagnamento dell’orchestra diretta dal maestro Sivilotti. Sarà registrato e poi trasmesso via streaming o addirittura in tv. Il cantautore in città già da inizio settimana

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Nell’anno della pandemia in cui cinema, teatri e mostre sono stati chiusi a causa dell’emergenza sanitaria e la gran parte degli eventi annullati, Ferrara non si arrende e non rinuncia alla cultura, agli spettacoli, al ’cibo dell’anima’ e chiude il 2020 col botto. L’ultimo nome di grido a saltar fuori è Simone Cristicchi, 43 anni, artista poliedrico e impegnato, cantautore innanzitutto, ma anche attore teatrale e scrittore. Sarà lui, in pieno lockdown, ad aprire la stagione lirica del teatro comunale di Ferrara. L’annuncio è nel suo sito, tra gli eventi confermati a dicembre. Proprio qui, infatti, leggiamo: "Ferrara teatro comunale Cantata d’autore di Simone Cristicchi accompagnato dall’Orchestra diretta da maestro V. Sivilotti". Evento che aprirà la stagione lirico-sinfonica. Ovviamente a teatro chiuso, senza pubblico.

Lo spettacolo sarà registrato e poi trasmesso, con data ancora da definire, via streaming o addirittura in tv. Dettagli questi da confermare, ma dall’inizio di questa settimana, forse già oggi o domani, il cantautore romano sarà in città. E così dopo il toscano Francesco Gabbani – vincitore del Festival di Sanremo nel 2017 con Occidentali’s Karma e secondo all’ultima edizione con Viceversa – che si esibirà al Comunale il 23 dicembre prossimo per il concerto di Natale, al teatro ferrarese chiuso arriva un altro big, Cristicchi appunto, che tra l’altro lo accomuna a Gabbani una vittoria al Festival di Sanremo, avvenuta dieci anni prima, nell’edizione 2007 con il brano che l’ha fatto conoscere al grande pubblico: Ti regalerò una rosa.

Per l’apertura della stagione lirica del Comunale, Cristicchi si presenterà con Cantata d’Autore: un viaggio musicale che restituisce la voce agli ultimi: matti, eremiti, anziani, minatori, reduci della guerra ed esuli dall’Istria. Ma non mancheranno anche omaggi alla grande canzone d’autore italiana, da Fabrizio De André a Sergio Endrigo, quasi a creare un filo di continuità tra due mondi distanti nel tempo, ma non nelle intenzioni. In Cantata d’Autore trovano spazio anche poesie e monologhi tratti dai vari spettacoli di successo di Simone Cristicchi: Magazzino 18, Mio nonno è morto in guerra, Manuale di volo per uomo, Orcolat 76, mettendo in luce le sue capacità di attore e affabulatorie. L’orchestra e il coro, diretti da Valter Sivilotti, creano uno spettacolo-racconto dove canzoni e monologhi consegnano al pubblico – che sarà dall’altra parte dello schermo e non in sala, ovviamente – le variegate sfaccettature di un artista inquieto e sempre in cammino. Spesso alla ricerca di nuovi temi da mettere in musica e nuove sfide. Come è stato con Canti di miniera, d’amore, di vino e anarchia, il progetto teatral-musicale che ha intrecciato musiche della tradizione e impegno civile in un’atmosfera gioiosa e solidale, che Cristicchi qualche anno fa ha messo in scena con il Coro dei minatori di Santa Fiora, sul Monte Amiata, in Toscana.

Cristina Rufini