MARIO BOVENZI
Cronaca

"Critiche alla movida, un danno". La mamma imprenditrice dice basta

Gli stabilimenti replicano alle accuse dei residenti. La titolare del Malua: "Freno al turismo, ci devono risarcire"

AL TIMONE Karina Mejias Basulto da due anni ha preso le redini del Malua

AL TIMONE Karina Mejias Basulto da due anni ha preso le redini del Malua

"Ci siamo veramente stancati", Karina Mejias Basulto è appena diventata mamma, per lei lavorano oltre 100 dipendenti. Da due anni ha preso le redini del Malua, stabilimento balneare che si affaccia sul mare, Lido di Spina, comune di Comacchio. Stabilimento che ha aperto gli ombrelloni tanti anni fa, siamo nel 2012.

Perché si è stancata?

"C’è un regolamento, un regolamento del Comune che dice che possiamo fare musica fino alle lore piccole. Perché questo avvenisse ci siamo battuti in tutte le sedi legali, noi ed un ’cartello’ di stabilimenti da Spina a Volano, da Estensi a Nazioni. Abbiamo vinto anche al Consiglio di Stato, organo di appello sui provvedimenti del Tar. Possiamo fare musica in modo perfettamente legittimo. Lo dicono i giudici, lo dice una sentenza, lo dice il Comune"

E non siete contenti?

"Certo, ma qualcuno evidentemente non è contento per niente"

Chi è?

"Abbiamo tutte le carte in regola ma un gruppo di cittadini, di residenti continua a puntare il dito contro di noi. Dicono che facciamo confusione, ci dipingono con tratti negativi"

L’ultimo attacco alcuni giorni fa

"Sì, purtroppo. Le attività della riviera vengono spesso dipinte in modo deteriore. E invece sono portate avanti da persone, titolari e dipendenti, che lavorano duramente, investono e si danno da fare per realizzare strutture ed eventi all’altezza di un’offerta turistica di primo piano. Tra l’altro, diamo anche un grande contributo alla sicurezza con le riprese impiegate nel controllo degli eventi che organizzano"

Eppure vi attaccano

"Già. Noi lavoriamo nella piena legalità, rispettiamo tutti i limiti che ci vengono imposti, in particolare sotto il profilo dell’impatto acustico, come ha verificato più volte Arpae e come abbiamo dimostrato in tutte le sedi giudiziali"

Ma non basta

"No, ogni volta queste accuse. Così, oltre ad impiegare tutte le energie nelle nostre attività, siamo anche costretti a difenderci da attacchi spesso ingiusti"

Magari qualche motivo per protestare ce l’hanno

"Per carità, riconosciamo a chiunque la piena legittimità delle proprie posizioni, ma noi continueremo a difendere il nostro lavoro in tutte le sedi"

Di nuovo avvocati e tribunali?

"Se sarà il caso, siamo pronti anche ad intraprendere azioni legali risarcitorie nei confronti di persone che danneggiano il flusso turistico senza averne motivo"

Insomma, basta

"Basta veramente. Le nostre attività, spesso attaccate senza ragione, garantiscono al territorio del Comune di Comacchio e della provincia un richiamo turistico e grandi risorse economiche che vanno anche a vantaggio di chi ci critica. Si pensi che lavorano più di 600 persone nel mondo della notte degli stabilimenti".