"Crollo delle persone in età da lavoro Siamo la cenerentola della Regione"

L’analisi della presidente del Cds, Cinzia Bracci, sulle proiezioni dell’invecchiamento della popolazione "A Ferrara abbiamo dati di dieci anni più avanti in termini di anzianità. E’ il vero allarme del territorio"

Migration

di Federico Di Bisceglie

"Il calo demografico è il vero allarme per il nostro territorio". La presidente del Cds – Centro documentazioni e studi economico sociali, Cinzia Bracci non ha dubbi. E, alla luce dei dati pubblicati dal Sole 24 Ore circa le pensioni ’di vecchiaia’ corrisposte nel nostro territorio, questa considerazione assume ancora più valore.

Bracci, qualche tempo fa proprio su queste colonne abbiamo scritto che nel 2031 ci sarà un crollo degli alunni nelle scuole ferraresi. Il trend continua a essere preoccupante.

"Del problema legato al calo demografico il nostro Centro ne parla da tempo. Dovrebbe essere infatti a nostro giudizio il primo punto all’ordine del giorno su cui concentrarsi per tentare di invertire un trend che assume contorni sempre più preoccupanti per la nostra Provincia. Basti pensare a un dato di proporzione: ci sono indicatori di vecchiaia che anticipano di dieci anni quelli che si verificheranno nelle altre province dell’Emilia-Romagna. Il capoluogo di Regione, Bologna, continua a crescere. Così come continuano a crescere Modena e Reggio-Emilia".

Quale è la zona che risente maggiormente di questo fenomeno?

"Storicamente la zona più debole del nostro territorio è il Basso Ferrarese. Ma non è che dalle altre parti le cose vadano poi tanto meglio: diciamo che c’è un calo inferiore nel centese e nella zona dell’Alto. Anche in città, ad esempio, la situazione non è molto rassicurante".

Il saldo migratorio, però, dovrebbe compensare un po’ questa tendenza. La classifica del quotidiano economico certifica un buon posizionamento sotto questo profilo.

"È una compensazione parziale, anche perché sul territorio la popolazione migrante rappresenta il 9% del totale. Una percentuale molto più bassa rispetto ad altre realtà. Peraltro, va detto che una buona parte di questa popolazione migrante è rappresentata proprio dalle badanti che le famiglie assumono per seguire gli anziani".

Che tempi prevede per questo tracollo demografico?

"Le proiezioni che abbiamo presentato anche recentemente in occasione di un convegno pubblico sono a dieci anni. Ma il punto vero è che, oltre agli anziani, ci sarà un vero e proprio crollo verticale della popolazione in età da lavoro, ossia quella compresa tra i 35 e i 65 anni. Non solo. Il calo ancor più drastico si registrerà fra le persone comprese nella fascia d’età che intercorre tra i 45 e i 65 anni. Il delta negativo corrisponderà a oltre undici punti percentuali, nella proiezione da qui a dieci anni. E anche questo è un dato assai preoccupante".

Anche nelle altre Province, immagino, ci sarà un calo della popolazione.

"Non in tutte e non della stessa portata, soprattutto. A Piacenza, che è la provincia dopo Ferrara, la fascia d’età fra i 45 e i 65 anni subirà una flessione di appena cinque punti. Complessivamente, in provincia la popolazione calerà del 5% in dieci anni. La media regionale è di un lieve aumento dello 0,2%".