Scuola Ferrara, crolla finestra. "Così mia figlia ha salvato l'amichetta"

Un'anta ha ceduto alle elementari Biagio Rossetti, ma la prontezza di riflessi dell'alunna ha evitato il peggio. Il racconto del papà dal Rizzoli, dove è stata visitata la figlia

Un tecnico del Comune e l’assessore Cristina Corazzari osservano la finestra

Un tecnico del Comune e l’assessore Cristina Corazzari osservano la finestra

Ferrara, 2 marzo 2019 - «Mia figlia sta bene. È serena ed è una bambina molto forte. Col suo gesto ha salvato anche la sua compagna di banco». Giovanni parla al telefono dall’istituto Rizzoli di Bologna. È lì che, ieri mattina, ha portato la figlia per farla visitare dagli specialisti della struttura ortopedica. La piccola, dieci anni, poco prima era rimasta coinvolta nella caduta di una finestra all’interno della sua classe, alla scuola elementare Biagio Rossetti di via Valle Pega. È anche grazie alla sua prontezza di riflessi che il distacco dell’infisso dal suo ancoraggio non si è trasformato in una tragedia. Alzando istintivamente le braccia ha deviato la traiettoria dell’anta, evitando che piombasse proprio sul banco in cui si trovavano lei e la sua amichetta.

«Quando ha visto che la finestra veniva giù – racconta ancora il padre a pericolo ormai scampato – ha attutito il colpo. La finestra gli stava cadendo addosso con tutto il suo peso. Avrebbero potuto esserci conseguenze molto gravi. Il rischio è stato enorme». Il peggio però è ormai alle spalle e lo spavento cede il passo all’attesa per l’esito degli accertamenti medici. Il responso arriva poco prima delle 14. La finestra ha colpito la piccola a una mano e a un polso. Ma le lastre parlano chiaro. «Nessuna frattura – conferma il papà tirando un sospiro di sollievo –. Forse solo una piccola distorsione. È stata dimessa con sette giorni di prognosi. Forse dovrà rinunciare all’equitazione per una quindicina di giorni ma lunedì sarà di nuovo in classe».

A mente lucida papà Giovanni ripercorre quei momenti angoscianti, dalla chiamata delle insegnanti fino alla corsa in ospedale. «Ho subito capito che è stata una fatalità – osserva –. La sorveglianza a scuola c’è. Mi risulta che la manutenzione delle finestre sia stata fatta a fine gennaio». Sgombera subito il campo da ogni possibile accusa nei confronti dell’istituto di via Valle Pega. «Sono un insegnante anche io e so bene che in casi del genere la scuola non ha colpe – dichiara –. Sarà poi valutato nelle sedi opportune se ci siano o meno responsabilità per quanto accaduto e in capo a chi. Non spetta certo a me fare accuse». Un piccolo appunto, però, da genitore Giovanni si sente di farlo. «Mi fa riflettere il fatto che quella finestra fosse stata messa a punto da poco – ragiona a voce alta –. Vorrei che chi effettua queste manutenzioni lavorasse con coscienza e ricordasse che si tratta di una scuola frequentata da bimbi piccoli».

I pensieri si rincorrono e la mente torna subito alla figlioletta. «È forte e coraggiosa – ripete –. Si riprenderà in fretta». Nel frattempo il cellulare del genitore si fa rovente. Si susseguono telefonate non solo da amici e familiari ma anche dal personale scolastico, dagli insegnanti e dal Comune. «Sono stato chiamato dal preside, dal sindaco e dall’assessore – conclude –. Ci sono stati tutti molto vicini in questi momenti e non posso che ringraziarli».