Crosetto e la ’rivoluzione’ di Meloni "L’Italia deve tornare a competere"

Il co-fondatore di Fratelli d’Italia ieri mattina in un incontro dedicato ai temi dell’energia in sala Arengo "Speculazione sui prezzi? Fenomeno iniziato lo scorso anno. Tocca a questo governo intervenire"

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di Federico Di Bisceglie

Il volto garbato della "rivoluzione" di Giorgia Meloni ha le sembianze di Guido Crosetto. Imprenditore, opinionista, ex deputato e tra i fondatori di Fratelli d’Italia. Da qualche anno Crosetto si è ritagliato più che altro il ruolo di analista, defilandosi dalla politica attiva. Ieri mattina, invitato dalla sezione ferrarese di FdI ha messo in fila una serie di problemi che l’attuale Esecutivo, ma soprattutto il prossimo, dovranno affrontare. "Abbiamo scelto di evitare un appuntamento elettorale – dice Crosetto – ma di concentrarci sui temi, di scavare in profondità". Il riferimento è alla speculazione energetica. "Un problema – osserva – che è iniziato già lo scorso anno, ma del quale ci siamo resi conto solo adesso". Stesso discorso su materie prime e impennata dell’inflazione. Dunque se quello dell’energia è un’urgenza "non deve essere affrontata dal prossimo Governo, perché tra un mese e mezzo sarà già tardi. Questo è un problema al quale questo esecutivo deve tentare di porre rimedio". Sì perché se "una grande azienda che esporta in tutto il mondo lascia i dipendenti in cassa integrazione e ferma la produzione per due o tre mesi, perde i clienti". A chi paventa scenari catastrofici qualora il centrodestra dovesse vincere le prossime elezioni e Meloni diventare premier, Crosetto risponde a tono: "Significa non aver capito nulla di Giorgia Meloni". "Giorgia ha in testa una rivoluzione – scandisce Crosetto – consentire al nostro Paese di poter finalmente competere con le altre nazioni". Duro l’attacco al reddito di cittadinanza, baluardo del grillismo vecchia maniera. "Non siamo contrari a concedere sussidi a chi ha reali necessità perché impossibilitato a lavorare – afferma l’imprenditore – . Siamo invece contrari a concedere soldi a chi rifiuta proposte di lavoro". In questo caso però lo sforzo dovrà essere "prima di tutto culturale: l’Italia è diventata famosa nel mondo per la capacità che ha saputo dimostrare nel lavorare. Non nel percepire aiuti dallo Stato". Aiuti che, in questa formula, "uccidono la speranza". Il senatore Alberto Balboni, nella sala dell’Arengo, è seduto accanto a Crosetto (assieme ad Alessandro e al candidato Mauro Malaguti). Annuisce, sorride. "Oggi l’Italia si trova a dover affrontare la più dura crisi dal dopoguerra – osserva il senatore – servono persone competenti come Guido, che sanno analizzare i problemi complessi".