
La ex sede di Coldiretti in via Bologna 637. Nel tondo, l’assessore Coletti
Con ogni probabilità, la soluzione sarà via Bologna 637. Anche per il Csv. Non c’è nulla ancora di ufficiale ma la proposta che verrà formalizzata dall’amministrazione come soluzione alternativa alla sede della casa del Volontariato sarà a Chiesuol del Fosso. Lo stabile che, fino a poco fa, ospitava Coldiretti. Fin dal principio l’acquisto di quell’immobile da parte dell’amministrazione – al di là della collaborazione con la questura per lo sportello immigrazione – era funzionale a creare uno spazio polifunzionale che ospitasse associazioni. Non stupisce dunque che, proprio ieri mattina, dagli uffici dell’assessore al Patrimonio Cristina Coletti (che sta seguendo la vicenda in relazione con il sindaco Fabbri), sia partita la pec attraverso la quale viene formalizzata la proposta – a Cittadini del Mondo – di spostarsi come sede da via Kennedy a via Bologna come peraltro era stato anticipato in via informale nel corso dell’ultimo confronto fra coletti e i membri dell’associazione. Dunque, entrambe le realtà potrebbero trovare una nuova dimora nello stabile collocato nella prima periferia ferrarese. Situazione risolta? Tutt’altro. Se così fosse, sarebbero i fronti a chiudersi. Tuttavia, sia Csv che Cittadini del Mondo, non hanno accettato la soluzione prospettata dal Comune. Tant’è che proprio ieri mattina è arrivata sulla scrivania dell’assessore una lunga lettera del legale che rappresenta gli interessi di diverse realtà attualmente insediate in via Ravenna, 52 (l’attuale sede del Csv). Il contenuto della missiva è facilmente intuibile e, per certi aspetti, ricalca il ‘taglio’ dei Cittadini del Mondo.
"I locali di via Ravenna – si legge nella lettera – sono percepiti dall’opinione pubblica come ‘Casa del Volontariato’. Una sede centrale e ben integrata nel tessuto urbano oltre che fiore all’occhiello anche per chi giunge da altre città per partecipare ai progetti che vengono organizzati". Ne deriva che "spostare la sede andrebbe a vanificare il risultato raggiunto, a indebolire la coesione conquistata e a separare le varie realtà associative che compongono la Casa del Volontariato. Con il rischio, addirittura, che il Csv venga smembrato dalla Casa del Volontariato". Circostanza, quest’ultima, che però sarebbe in qualche modo smentita da quanto è stato sempre sostenuto dall’amministrazione. L’obiettivo è cambiare sede, non separare le realtà associative. Peraltro, in termini di capienza, lo stabile di via Bologna è decisamente consono a ospitare tante associazioni. Nella lettera redatta dall’avvocato, si fa riferimento però a un sondaggio che sarebbe stato sottoposto ai rappresentanti delle singole associazioni attualmente ospitate in via Ravenna, dal quale emergerebbe un diffuso scetticismo verso l’ipotesi di un trasferimento di sede. "Ci sono tante ragioni – prosegue la missiva – tra cui la lontananza dal centro, le difficoltà di raggiungimento con bicicletta o mezzi pubblici, la pericolosità di raggiungere la nuova ipotetica sede in orario serale".
Ne deriverebbe, secondo il Csv, "un inaccettabile smembramento della realtà associativa, con una chiara e lampante ripercussione dal punto di vista sociale". La richiesta è di "valutare la possibilità di garantire e confermare l’ubicazione esistente. Laddove il Comune decidesse di non voler confermare la disponibilità dei locali in uso, comunicare in via formale le ragioni per cui l’attuale sede di via Ravenna debba essere liberata e a quale diversa realtà saranno destinati i locali. Chiediamo la riapertura di un tavolo di confronto per cercare una soluzione condivisa".