Cugini uccisi, seconda proroga d’indagine

Delitto di Rero: un mese fa l’istanza della procura al giudice Vartan Giacomelli sul duplice omicidio di Riccardo e Dario Benazzi

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di Cristina Rufini

Due proroghe e nuove indagini per il delitto dei cugini Benazzi, che si è consumato nelle campagne di Rero il 28 febbraio del 2021. La prima richiesta di supplemento di indagini è stata presentata dalla procura di Ferrara all’inizio di quest’anno ed era relativa all’accusa di distruzione dei cadaveri dei poveri Riccardo e Dario, barbaramente uccisi a 64 a 70 anni, e i loro corpi poi dati alle fiamme nell’auto con cui avevano raggiunto il luogo del delitto. Mentre una recente richiesta di proroga di indagini del pm Lisa Busato – che le coordina fin dall’apertura dell’inchiesta sul duplice delitto – è relativa al reato di omicidio contestato a Filippo e Manuel Mazzoni, 49 e 20 anni, rispettivamente padre e figlio, che da due mesi circa dopo il delitto sono iscritti nel registro degli indagati per entrambe le accuse.

Un’inchiesta sicuramente complessa su due omicidi efferati, scoperti molte ore dopo: vantaggio sulle indagini che gli assassini (al momento sconosciuti, perché i Mazzoni sono allo stato solo indagati) si sono presi per far sparire più tracce possibili. Secondo quanto ricostruito in base ai tasselli messi insieme dai carabinieri del Nucleo investigativo e dai consulenti, i due cugini sarebbero stati ammazzati la domenica mattina, poco dopo essere arrivati al campo di Italba, dove Riccardo avrebbe voluto a tutti i costi smontare il prototipo di impianto eolico che lui stesso aveva progettato anni prima e che era diventato per lui una specie di malattia.

Tracce di sangue delle vittime infatti sono state scoperte dagli investigatori proprio vicino all’impianto che Riccardo stava smontando dal terreno che stava per finire all’asta. Altre più distanti, nel punto dove sarebbe stato freddato con un solo colpo tra la testa e il collo, Dario Benazzi. Punti fermi di un’idagine in salita e che ha avuto per gli inquirenti due battute di arresto: la duplice negazione della richiesta di arresto per gli indagati. Prima dal giudice per le indagini preliminari Vartan Giacomelli e poi dal Tribunale della Libertà di Bologna. In entrambi i casi i giudici "non hanno rilevato gravi indizi di colpevolezza" nei confronti di padre e figlio, che sono assistiti dall’avvocato Stefano Marangoni. O comunque non tali da giustificare la custodia cautelare. La procura non si è data per vinta e ha chiesto e ottenuto un mese fa circa la seconda proroga di indagine per portare a compimento ulteriori accartamenti su tutti i lati ancora oscuri dell’omicidio di Riccardo e Dario Benazzi. Probabile che in autunno ci sia la conclusione della fase preliminare.