Da Boldini al genio di Antonioni Sgarbi: "Ferrara domina a Parigi"

Il critico e Gulinelli alla mostra dedicata al nostro pittore, domani si svela il nuovo spazio dedicato al regista

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"Ferrara domina qui a Parigi". Così il presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi visitando nella capitale francese, insieme all’assessore Marco Gulinelli, la mostra ‘Les Plaisirs et les Jours’ dedicata al pittore ferrarese Giovanni Boldini. La visita precede l’appuntamento di domani sera, quando all’istituto italiano di cultura di Rue de Varenne sarà presentato in anteprima il progetto del nuovo Spazio dedicato a Michelangelo Antonioni (appuntamento alle 18,30) che a Ferrara avrà sede nell’attuale Padiglione di Arte contemporanea.

Quella di Boldini è la prima retrospettiva da 60 anni a Parigi e il Comune di Ferrara è il principale prestatore d’opera, avendo ceduto temporaneamente al museo 32 opere, un’altra, la 33ª è della Fondazione estense, in deposito al Museo Boldini, già a palazzo Massari, dove ritornerà a lavori ultimati. Le opere ferraresi sono numericamente le protagoniste su 120 complessive. Nella sala intitolata al ‘Laboratorio dell’artista’ Ferrara esprime il ritratto femminile ‘Fuoco d’artificio’ ("meravigliosa e anonima", l’ha definita Sgarbi), il ritratto della contessa de Leusse, già al centro di una mostra-dossier al Castello estense, l’"eccellente" – come lo ha definito Sgarbi – ritratto del piccolo Subercaseaux del 1891 e le Ninfe al chiaro di luna del 1909. "Qui - ha commentato il presidente di Ferrara Arte – è dipinto, in modo potente, l’impero delle donne" e il Giardiniere dei Vieil - Picard, dipinto sulla scatola dei colori di Boldini. "L’essenza e la presenza di Boldini qui ci mostrano una sala che è Ferrara a Parigi. Tutti questi dipinti sono nei nostri musei. In Boldini risplende ogni essenza, dalla grazia delle donne rappresentata con un lampo di colore come in Fuoco d’artificio, alla pubertà di un bambino, passando per il meraviglioso giardiniere ritratto sulla tavolozza, di un realismo caldo ed esuberante. Oggi tra Ferrara e Parigi c’è un ponte, e quel ponte si chiama Boldini". In un’altra sala – che riporta le frasi dell’artista "Ho dipinto tutti i generi" – sono praticamente tutte ferraresi le opere esposte: se ne trovano nove tra cui il Mantello rosso sulla bergère, una ‘Natura morta con mele Calville’, i Fagiani, una Marina a Venezia, l’ ‘Angolo della mensa del pittore, il ‘Cardinale del Bernini’ nello studio, un ‘Braccio con vaso di fiori’. L’ultima sala – tra magnifici abiti della Belle Époque – dedicata a eleganza e mondanità, spicca la ‘Donna in rosa’ e la ‘Passeggiata au Bois de Boulogne’ dei coniugi Lydig. L’esposizione parigina rimarrà aperta fino al 24 luglio. "Quella di Parigi è un’occasione storica per la nostra città", dice Gulinelli.