"Da Calenda una scelta sconsiderata. Così si favoriscono le destre"

Lo storico militante radicale dopo l’abbandono della coalizione: "Patti disattesi. . Scarsa credibilità politica"

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"La scelta di Azione è davvero sconsiderata: così si lascia campo largo alle destre". Dalla pipa di Mario Zamorani escono volute di fumo che cadenzano parole dure, nette. "I latiti, maestri di saggezza, dicevano ’pacta sunt servanda’ (i patti devono essere osservati) – scandisce – . Ma evidentemente per Carlo Calenda questo principio non è valido. Anzi, ha pensato bene di disattendere un accordo, siglato soltanto qualche giorno prima". Sul contenuto dell’accordo e sull’operazione architettata da Letta, Zamorani va dritto al punto. "Il segretario del Pd – spiega – con Azione e +Europa aveva siglato un accordo politico. Anzi, un accordo politico di Governo, basato su un programma. Mentre con gli altri (Verdi e Sinistra Italiana), c’era semplicemente un accordo elettorale". Per un uomo di prassi dalla lunga militanza radicale, le parole hanno un peso specifico. Dunque le distinzioni sono ben marcate. Ed è alla luce di questo che "l’operazione di Calenda è totalmente immotivata". Però, secondo Zamorani, al di la della prospettiva del breve termine (la scadenza elettorale del 25 settembre prossimo, ndr), questo strappo farà male più ad Azione che al centrosinistra tout court. "Strappando in questo modo – analizza Zamorani – Calenda si è mostrato per quel che è: un politico totalmente inaffidabile. E questo non farà bene al suo partito, perché lo renderà poco appetibile anche in ottica di alleanze". Anche all’esponente di +Europa, comunque, non sfugge la "grande difficoltà che avrà il centrosinistra nei collegi uninominali". Attualmente, comunque, da Ferrara non ci sono candidature per +Europa. "Non abbiamo avanzato nomi da candidare – così Zamorani – . Non ci piace ’autoprodurre’ nomi da mettere nelle liste. Comunque, se mi verrà chiesto, risponderò come Garibaldi". Obbedisco.

f. d. b.