LUCIA BIANCHINI
Cronaca

Da Capo Nord a Malta "Tenda e cibo vegano, la mia impresa in bici nel nome dei diritti"

Eva Croce, attivista ferrarese, racconta il viaggio in sella per chilometri "L’ho chiamato Trans Europe divide tour, è dedicato alla mia comunità. In Danimarca parcheggi per 400 mezzi, hanno la cultura delle due ruote".

Da Capo Nord a Malta  "Tenda e cibo vegano,  la mia impresa in bici  nel nome dei diritti"
Da Capo Nord a Malta "Tenda e cibo vegano, la mia impresa in bici nel nome dei diritti"

di Lucia Bianchini

’Trans Europe divide tour’. È il viaggio dell’attivista ferrarese Eva Croce, da Capo Nord a Malta in bicicletta, dormendo in tenda e mangiando vegano. Un tour che si può ripercorrere dai social, all’account ‘Biciclina Transfemminista’. "Sono una viaggiatrice da sempre – racconta Croce – e come tutti coloro che viaggiano su mezzi a motore ho sempre avuto una sorta di paternalismo per i ciclisti. Nel 2021 ho fatto un viaggio in camper nei paesi scandinavi, ho scoperto le biciclette a pedalata assistita, ho fatto più di mille chilometri in bicicletta, esplorando il territorio con questo mezzo, che dà una visione della geografia diversa da qualsiasi altro".

L’attivista, dopo altri viaggi in Italia, tra cui uno dalla sorgente alla foce del Po, e uno in Olanda, per conoscere il Paese della bicicletta per antonomasia, ha allestito il suo mezzo, componendolo pezzo per pezzo con le caratteristiche più adatte al suo viaggio ed è partita. "Ho scoperto l’esistenza dell’Eurovelo 7 – spiega – che attraversa l’Europa da nord a sud, e mi sono detta che sarebbe stato il mio viaggio. L’ho chiamato ’Trans Europe divide tour’, trans perché è dedicato alla mia comunità, come un omaggio, perché andrò poi tra le varie associazioni a raccontare questa esperienza, che diventerà anche un libro, ed allo stesso modo andrò tra i cicloviaggiatori. A supportarmi sono state le associazioni ’Non una di meno Modena’ e ’Corpi e terra’". Le sfide di questo ’Trans Europe divide tour’ sono state in primo luogo arrivare al Nord con mezzi pubblici diversi dall’aereo, estremamente inquinante, quindi autobus, treni e traghetti, dormire in tenda nella discesa e mangiare vegano. "Sono partita il 17 maggio, – racconta – giornata internazionale contro l’omotransfobia, arrivando non a Capo Nord, che è su un’isola collegata alla terraferma con un tunnel, inquinato e pericoloso, che ho voluto evitare, sono andata a Havøysund, a qualche chilometro in linea d’aria da Capo Nord. L’idea è raggiungere Malta, che è il Paese in Europa che ha la legge più avanzata riguardo le persone trans, arrivando lì in occasione dell’Europride del 16 settembre".

Il viaggio di Eva Croce porta anche una critica costruttiva alla città di Ferrara, che secondo l’attivista "non ha nulla della città delle biciclette. In Danimarca ho visto che anche nelle realtà piccole hanno costruito parcheggi che ospitano 400 biciclette, chiusi, protetti dalle intemperie; a Ferrara poi non c’è da diversi anni il campeggio, che è la modalità migliore per chi viaggia in bicicletta. Anche la provincia non è adattissima alle biciclette, non ci sono ciclabili, ci sono poche indicazioni. In Repubblica Ceca ci sono ciclabili bellissime ed è pieno di cartelli ad ogni svolta, non mi è servita la mappa". Questa zona secondo la viaggiatrice "ha un potenziale enorme, soprattutto per le famiglie. Per la ciclabile Destra Po servono servizi, cartelli, dare la possibilità di dormire senza la necessità di andare in strutture alberghiere. Quello della bicicletta è un investimento sulla salute, quello che lo stato non spenderà per le cure sarà tutto guadagnato".