Da Copparo a Porto Marghera, sono arrivate le paratie del Mose

Da Copparo a Porto Marghera,  sono arrivate le paratie del Mose
Da Copparo a Porto Marghera, sono arrivate le paratie del Mose

Giganteschi convogli nella notte di venerdì scorso hanno portato a destinazione le nuove paratie del Mose a Porto Marghera. Un trasporto davvero eccezionale quello compiuto dagli autotreni dell’azienda copparese Marzola Spedizioni. "Nell’autotrasporto bisogna sempre pensare che nulla è impossibile". È questa la filosofia con cui opera Claudio Marzola, vice presidente di Cna e titolare della Marzola Spedizioni, specializzata da molti anni nei trasporti eccezionali. Lo aveva detto alla recente Festa dell’autotrasporto che si è tenuta a Copparo sabato 13 maggio, e venerdì scorso lo ha dimostrato per l’ennesima volta. Venerdì notte gli autotreni di Marzola Spedizioni in collaborazione con la ditta Welding Duebi, hanno trasportato, da San Michele al Tagliamento a Porto Marghera, quattro porte del sistema Mose destinate alla conca di navigazione di Chioggia. Altre quattro verranno trasportate nella notte tra oggi e sabato. Si tratta di mantelli semicircolari in acciaio del peso di 44 tonnellate ciascuno, larghi otto metri, quanto un’intera carreggiata. "Ci sono voluti tre mesi di preparazione per mettere a punto questo trasporto nei minimi particolari – spiega Marzola –. Abbiamo studiato ogni metro del percorso stradale e autostradale, calcolato lo spazio disponibile per il passaggio dei mezzi, l’inclinazione della sede stradale, ogni singolo incrocio, svincolo o punto di svolta, le caratteristiche dei caselli, le esigenze di montaggio e smontaggio dei cartelli e degli impianti a lato della sede stradale. Abbiamo creato quattro convogli serviti, complessivamente, da diciotto mezzi che trasportavano i tecnici delle due società coinvolte: il CAV (Concessioni autostradali Venete) e le Autovie venete". Un viaggio di 5 ore e mezza per coprire un tragitto di 100 chilometri. In autostrada, i tecnici che precedevano i convogli smontavano cartelli segnaletici e tutto ciò che poteva impedire il passaggio dei grandi autoarticolati.

Valerio Franzoni