MATTEO RADOGNA
Cronaca

Da Napoli ai lidi per mettere a segno rapine. Per la banda in trasferta condanne esemplari

Comacchio, i cinque criminali sconteranno dai 5 ai 7 anni. L’ultimo colpo tentato alla Cassa di Risparmio di Ravenna è stato fatale

Comacchio, i cinque criminali sconteranno dai 5 ai 7 anni. L’ultimo colpo tentato alla Cassa di Risparmio di Ravenna è stato fatale

Comacchio, i cinque criminali sconteranno dai 5 ai 7 anni. L’ultimo colpo tentato alla Cassa di Risparmio di Ravenna è stato fatale

Per i cinque rapinatori, che partivano da Napoli per mettere a segno colpi in diverse province dell’Emilia Romagna, sono scattate, l’altro giorno, al tribunale di Ferrara, condanne che vanno da 5 ai 7 anni. Una banda organizzata che usava mazze, pistole e la colla nella mani per non lasciare impronte, arrivando a prendere in ostaggio i funzionari della filiale di turno. A mettere la parola fine alla carriera dei banditi l’ultimo colpo tentato del 2019 alla Cassa di Risparmio di Ravenna a Porto Garibaldi, finito con l’arresto in flagrante dei criminali. In quell’occasione, mentre i banditi avevano già messo le mani su 28mila euro in attesa dell’apertura delle tre casseforti, i carabinieri della compagnia di Comacchio riuscirono ad accedere da una porta secondaria della banca per mettere le manette ai criminali. Grazie a questi arresti, i militari riuscirono a scoprire che i banditi erano gli stessi della rapina messa a segno in precedenza alla Bper di San Giuseppe. Colpo che aveva fruttato oltre 100mila euro. Il modus operandi sempre lo stesso: berretto da pescatore o da baseball calato sul volto, occhiali da sole, e poi, una volta entrato uno dei banditi nella filiale di turno, la richiesta di aprire un conto corrente. In pochi minuti al primo criminale si aggiungevano gli altri, mentre il quinto restava fuori a fare da palo. Intanto all’interno i criminali, oltre alle minacce con pistole, taglierini e mazze, si macchiavano di violenze con percosse ai danni dei funzionari di turno. Dopo aver ripulito le casseforti, spesso gli impiegati venivano rinchiusi per avere il tempo di darsi alla fuga. Per non lasciare impronte i banditi si cospargevano le mani di colla. All’uscita dalla banca, infine, c’era una macchina con una targa falsa montata prima di mettere a segno il colpo. Oltre ai colpi nel Ferrarese, i banditi ’in trasferta’ sono stati ritenuti gli autori di rapine sempre nel 2019 al Banco Desio di Bologna (bottino da 66mila euro), alla banca di Piacenza in una frazione di Roveleto (99mila euro) e alla Monte dei Pasci di Padova dove riuscirono a mettere le mani su 160mila euro. Uno dei cinque criminali, fra l’altro, aveva il compito di fare da basista per studiare i colpi nei minimi dettagli. Poi, una volta organizzato il piano, gli altri quattro partivano da Napoli per rapinare la banca prescelta. La banda ha sempre preferito filiali collocate nelle frazioni lontane dai centri e dalle caserme dei carabinieri. A Porto Garibaldi, però, non avevano fatto i conti con l’intraprendenza dei militari della compagnia locale, che nel 2019 li hanno arrestati e collegati ad un’altra rapina nel Ferrarese. Le indagini condotte anche dal pm Ciro Alberto Savino hanno portato alle condanne dei cinque criminali. La loro carriera si è arrestata ai lidi, dove pensavano in qualche modo di farla ancora franca.

Matteo Radogna