
Tania Fonso, 50 anni, con l’auto rimessa a nuovo. E, a sinistra, distrutta dopo l’impatto con gli animali
Tania Fonso, 50 anni, vive a Goro. Lavora per una cooperativa ittica, La Rosa dei venti. Racconta: "Sono viva per miracolo, l’auto era accartocciata, distrutta. Pochi centimetri e sarei morta". Ha i brividi quando pensa a quello schianto. Era il 19 gennaio del 2024, due cervi piombarono dal boscone della Mesola contro la sua macchina, una Dacia Duster nera. "Il mio carrarmato", dice, ora che ha ritrovato il sorriso. Grazie al suo avvocato Vasco Sisti è riuscita ad ottenere dal Parco 12mila euro di risarcimento, a tanto ammontava il danno. "Sono rimasta senza auto per cinque mesi, ma mi è andata veramente bene".
Dai cervi ai daini, frequentissimi gli incidenti nella zona di Goro, Mesola, Volano. "Sto seguendo numerosi casi, persone che si sono scontrate soprattutto con i daini. L’ultimo di qualche giorno fa, protagonista suo malgrado un ragazzo. Ha subito un danno di 7mila euro". Tutto è nato da in incontro con la cittadinanza di Goro, incontro al quale ha preso parte Fausto Gianella, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. "L’abbiamo fatto per capire quanto era esteso il fenomeno, per dare informazioni sull’iter da seguire per essere risarciti. Sono venuti in tanti".
A denunciare la grave situazione è lo stesso Gianella: "Nessuno vuole abbattere i daini, ma non è possibile che questi animali accedano alle strade. E’ un rischio altissimo per chi è al volante, e non solo. Anche un ragazzo in motorino si è schiantato contro uno di questi animali. Gli incidenti sono frequentissimi, abbiamo raccolto una pioggia di segnalazioni. Stiamo parlando di persone che hanno rischiato la vita. Forse qualcuno sta aspettando che ci scappi il morto prima di intervenire. C’è un piano di controllo, perché non viene applicato? Chiediamo che una volta individuate le aree dove maggiore è la concentrazione dei daini che si provveda a chiuderle con recinzioni". C
hi deve pagare? "In alcuni casi la competenza è della Regione, in altri del Parco. Nel caso della donna ‘colpita’ dai due cervi usciti dal Bosco della Mesola abbiamo scoperto che era proprio il parco a dover risarcire. Spesso non c’è chiarezza e questo rallenta l’iter".
Nel caso di Tania Fonso il parco ha pagato tutto il danno, fino all’ultimo euro. "E’ viva per miracolo, quando ho visto come era ridotta l’auto sono rimasto senza parole". Anche gli automobilisti che sono passati lungo la strada subito dopo l’incidente. "Hanno visto la mia Dacia a pezzi e mi chiedevano dove fosse finito l’altro veicolo. Pensavano, il muso troncato, ad un frontale. Ancora non ho capito come ho fatto a non perdere il controllo della macchina. Sono rimasta impietrita al volante. Quando sono scesa non riuscivo a crederci, ero viva". Era mezzogiorno, qualcuno da lassù la guardava.