Con lo spettacolo Ethio-Gnawa Possible World si è conclusa l’edizione 2023 del Festival di Danza Contemporanea. Attraverso 12 spettacoli (e 34 repliche) la storica rassegna del Teatro Comunale di Ferrara ha unito artisti, coreografi e ballerini di assoluto rilievo nel panorama della danza contemporanea nazionale e internazionale: da coreografi affermati quali Wim Vandekeybus a Monica Casadei, alle nuove leve della danza quali Teodora Castellucci e Roberto Tedesco.
È stata una stagione che si è consolidata anche con il suo pubblico di riferimento: sono state 3.253 le presenze per l’edizione del festival di quest’anno, in aumento rispetto al 2019, quando erano state 3.215. "Anche con il Festival di danza contemporanea abbiamo superato i numeri pre pandemici – commenta Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara – dato non scontato per il settore economico della cultura. Prosegue, con soddisfazione, la nostra idea di dare forma a un teatro glocal. Abbiamo avuto grandi artisti di livello internazionale come Wim Vandekeybus insieme a produzioni che hanno visto il coinvolgimento di artisti ferraresi, come nel caso di Artemis Danza di Monica Casadei, che ha coinvolto due scuole di danza del territorio nel suo progetto. Quest’anno il Festival di danza contemporanea ha realizzato alcuni focus sulle grandi tradizioni culturali locali: l’Argentina del tango, la Spagna del flamenco e la grande tradizione africana con la cultura della danza Gnawa con il danzatore etiope Melaku Belay. Scelte premiate anche dal pubblico: il flamenco e il tango hanno raggiunto infatti il più alto numero di presenze di tutta la stagione. È cresciuto molto anche il festival in site-specific Interno Verde Danza. Inoltre, è stato dedicato uno spazio importante per i giovani coreografi e danzatori, che sono stati messi in dialogo con i grandi nomi della danza internazionale, dando loro pari dignità artistica dei colleghi più affermati. Siamo soddisfatti dei risultati e lavoriamo ora per avere un festival che allarghi sempre più il suo bacino di pubblico e in cui il resto del mondo possa incontrare Ferrara".