"Dammi i soldi o ti ferisco". Condannato

Dodici anni per tre rapine, di cui due fallite. L’uomo girava per il centro armato di coltello. Ieri la testimonianza delle vittime

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di Cristina Rufini

FERRARA

Poco più di un anno fa era stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di avere rapinato tre ragazze in pieno centro, minacciandole con un coltello da cucina. Era, secondo quanto raccontato dalle vittime stesse, in cerca di soldi per la droga. L’uomo, uno straniero di 34 anni, nel tardo pomeriggio di ieri è stato condannato a dodici anni di reclusione per una rapina e due tentate. Si è concluso così il processo nei confronti di Bouzekri Bougataoui, marocchino, che era finito alla sbarra su richiesta della pm Lisa Busato, per i tre episodi compiuti tra via Colomba e vie della Concia, tra il primo e il due maggio 2021. Prima del racconto delle aggressioni subite, le ragazze hanno dovuto riconoscere in aula il presunto rapinatore mischiato ad altri due uomini. Poco prima avevano fatto una sommaria descrizione ai giudici del collegio giudicante, presieduto da Piera Tassoni, della fisionomia del loro assalitore: magro, non molto alto, con i capelli rasati o quasi calvo. Carnagione olivastra e occhi scuri per due ragazze e verdi per una terza. Al momento del confronto in aula, l’imputato - che all’epoca aveva appena finito di lavorare come aiuto cuoco - è stato riconosciuto con certezza da due delle tre vittime, mentre una, la prima ragazza della serie, l’unica da cui ha ricevuto soldi, non lo ha identificato, per poi spiegare che ha detto ’no’, perché non sicura al cento per cento.

"Stavo andando al lavoro, erano le 18.30 circa quando in via Colomba l’ho visto avanzare verso di me – ha raccontato ai giudici la giovane rapinata – una volta vicino mi ha spinta al muro e con l’altra mano, la destra, mi ha puntato un coltello all’addome, chiedendomi denaro. ’Dammi i soldi...mi servono per la droga’. Gli ho consegnato quaranta euro e sono scappata via". La seconda vittima, una ragazza giovane anche lei, ha spiegato di esserselo trovato davanti in via Colomba, il due maggio. "Aveva la mascherina abbassata, poi quando mi è stato vicino se l’è alzata e mi ha spinta verso il muro, puntandomi un coltello da cucina all’addome. Era lungo una ventina di centimetri, con il manico bordeaux. Mi ha chiesto soldi, ho detto che non li avevo. Lui ha insistito puntando il coltello, potevo sentire la punta della lama. Ho iniziato a urlare. Allora ha lasciato la presa e mi ha chiesto scusa. Io sono fuggita. Indossava una camicia a sfondo azzurro con fiori rosa e un giubbotto".

Aggressione simile nei confronti della terza ragazza. Anche questa consumata il due maggio, a mezzogiorno, in via della Concia. "Camminava verso di me. Quando mi è stato vicino, mi ha afferrato il braccio sinistro e ha puntato il coltello, chiedendomi soldi, per la droga. Gli ho detto che non ne avevo e che avrei chiesto aiuto. Mia ha lasciata e se n’è andato, chiedendo scusa". Il marocchino è stato condannato a dodici anni.