Daspo urbano contro chi disturba, stop ad alcol e vandalismi

Movida molesta, la decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza dopo la scazzottata in piazza Verdi a Ferrara

Un’auto della Polizia Municipale sorveglia i giovani durante la movida in piazza

Un’auto della Polizia Municipale sorveglia i giovani durante la movida in piazza

Ferrara, 12 dicembre 2019 - Piazza Verdi come uno stadio, con provvedimenti analoghi a quelli già operativi per il calcio. E Nicola Lodi, in qualche modo, pronto a trasformarsi in Marco Minniti. Dal summit in Prefettura, è emersa ieri la possibilità di comminare il cosiddetto ‘Daspo urbano’, a carico di chi si rendesse responsabile di atti di violenza, di comportamenti lesivi del decoro, ma anche di abuso evidente di alcol e droghe. E chissà che i primi a sperimentare questa linea dura, non possano essere i giovani che si sono resi protagonisti, nella notte tra venerdì e sabato, della rissa documentata dalle immagini delle telecamere del Comune. Non solo quelle di cui sul sito del nostro giornale è disponibile uno spezzone (video), ma le lunghe ore di filmato attraverso le quali appare possibile l’identificazione precisa. In ogni caso, nell’incontro al quale ha preso parte, oltre al prefetto Michele Campanaro e al questore Giancarlo Pallini, l’assessore alla Sicurezza Nicola Lodi, è stata presa in esame questa misura. Introdotto appunto dall’ex ministro degli Interni del Pd Minniti, il ‘Daspo urbano’ (regolamentato dal decreto legge 14 del 2017), è stato adottato dalla giunta Tagliani soltanto in un paio di circostanze, e indirizzato a parcheggiatori abusivi. Al di là della genesi politica del provvedimento, conta ora l’utilità: “Adesso il Daspo urbano potrà diventare la misura strutturale per chi, in piazza Verdi o altre zone della città - spiega Lodi - si renderà responsabile di comportamenti violenti o lesivi del decoro”.

Leggi anche Rissa in piazza Verdi. Il video delle telecamere

Sono questi, infatti, i presupposti fondamentali del provvedimento, che avrà una gradualità commisurata con la gravità dei fatti. Si può andare infatti dalle 48 ore di allontanamento coatto, sino al divieto di frequentare la zona sino a 12 mesi. Chi verrà raggiunto da questo provvedimento, dovrà tenersi lontano da piazza Verdi almeno di quattrocento metri, a pena di sanzioni più pesanti in caso di trasgressione accertata.

Il ‘Daspo urbano’ si accompagna anche a sanzioni amministrative, che partono da un minimo di 300 euro. Un conto salato per qualche birra di troppo, o per un’esibizione fuori orario con il bongo o il tamburello. Nella riunione non si è parlato comunque solo di misure teoriche: il prefetto ha infatti disposto l’intensificazione dei controlli da parte delle forze di polizia (auspicando peraltro anche un impegno rafforzato da parte dei vigili urbani), per contrastare e prevenire anche i reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti. L’utilizzo delle immagini, abbinato ai controlli sul campo (Lodi non esclude neppure la presenza di agenti in borghese), risulterà comunque decisivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA