FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Davide Buzzi ucciso, lo sfogo del padre: "Nessun perdono”

Natalino Buzzi, genitore della vittima, parla in un video su Facebook: "Quel bar non riaprirà, al processo ci saranno tutti gli amici di Davide"

Ferrara, 5 settembre 2023 - “Non cerco vendetta, vi verrò a vedere al processo. Spero che dove siete adesso ci rimarrete a vita. Come spero un giorno di venirvi a trovare in carcere". La voce è roca e a tratti impastata di lacrime e rabbia. Natalino Buzzi, padre di Davide Buzzi, il 43enne rimasto ucciso venerdì al culmine di una violenta lite al bar Big Town di via Bologna, parla per più di sei minuti dal suo profilo Facebook. Petto nudo, sguardo fisso alla telecamera si rivolge direttamente a Mauro e Giuseppe Di Gaetano, padre e figlio di 41 a 69 anni, il secondo titolare del bar, entrambi in carcere per la morte di Buzzi e il ferimento di Lorenzo Piccinini, il 21enne che era con lui quella maledetta sera.

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Natalino Buzzi parla lentamente. Non nasconde il suo passato (qualche anno fa balzò agli onori delle cronache come imputato nel processo sul cosiddetto ‘racket della sabbia’, legato a un episodio di estorsione ai lidi) e punta il dito contro i due indagati. "Non sono stato un padre esemplare – afferma in premessa –, ne ho combinate e ne ho fatte. Ho fatto il buttafuori, ho dato botte e ne ho ricevute. Ma non ho mai ammazzato nessuno. E mio figlio – scandisce – non c’entra nulla con il mio passato". Poi passa a parlare di Davide e del tragico destino che lo ha portato via. "Anche lui avrà avuto le sue colpe – ammette il padre –, non si è comportato bene. Vi è venuto a minacciare. Il suo figliastro è morto perché voi non avete chiamato subito il pronto soccorso (il riferimento è alla tragedia di Edoardo Bovini, il 19enne stroncato da un malore all’esterno del Big Town la notte del 13 agosto: in realtà è emerso che il titolare, Mauro Di Gaetano, quella sera era fuori città, ndr ). Lui vi è venuto a minacciare e voi avete chiamato i carabinieri".

Il discorso si sposta poi su quanto accaduto all’interno del locale alle porte del centro quel venerdì sera. "Quando mio figlio è entrato non gli avete dato il tempo, eravate preparati con coltelli, bottiglie e chiave inglese – prosegue Buzzi –. Non gli avete dato il tempo di entrare che lo avete ammazzato. Io non cerco vendetta – ribadisce –. Vi verrò a vedere al processo. Avete rovinato delle famiglie e avete rovinato la vostra". Il focus si si sposta poi sul locale gestito da di Di Gaetano. "Quel bar non lo riaprirete più – scandisce Buzzi –. Se lo riaprite verrò lì davanti con la foto di mio figlio, pianto una tenda davanti al bar". Poi le parole si fanno decisamente più pesanti. "Speriamo che questa giustizia faccia il suo corso – dice, occhi fissi in camera –. Non provate a venire a chiederci scusa. Chissà se un giorno ci troveremo in carcere insieme. Io vi voglio vedere al processo, voglio vedere tutti gli amici di mio figlio che vengono al processo a guardarvi in faccia".

Il ragionamento torna infine sulla ricostruzione dell’omicidio del Big Town, avanzando alcune ipotesi su come possa essere andata quella maledetta serata. "Come avete fatto – si domanda ancora Buzzi –? C’erano altro persone e verranno fuori. Meno male che è sopravvissuto l’altro ragazzo (Piccinini, ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Sant’Anna, ndr ), non vedo l’ora di sentire la sua versione dei fatti". Poi la conclusione , affidata a poche parole. "Spero che adesso dove siete (in carcere, ndr ) rimaniate a vita".