Delitto Bergamini, in aula ’guerra’ tra pentiti

Nell’udienza di ieri il collaboratore di giustizia Pranno ha smentito quanto raccontato dal suo pari Garofalo: "Non è credibile"

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ARGENTA

Nell’ultima udienza del 2022, al processo per l’omicidio di Donato Bergamini, ieri è stato ascoltato un solo testimone, Mario Pranno che è stato collaboratore di giustizia del 1996 al 1998. Pranno è stato chiamato in aula dopo una lettera che ha inviato, qualche settimana fa, ad un sito locale nella quale sconfessava quanto dichiarato nell’udienza del 14 ottobre scorso da un altro collaboratore di giustizia, Franco Garofalo, il quale aveva spiegato come la criminalità organizzata si fosse ’interessata’ a quella vicenda, solo per capire che cosa fosse accaduto sul proprio territorio. Garofalo aveva anche aggiunto che era chiaro fin dall’inizio, che non si era trattato di suicidio. Pranno, invece, ieri ha affermato che Garofalo non si rivolse mai a lui né a suo fratello per cercare di capire cosa fosse successo a Denis la sera del 18 novembre 1989, perché per loro si trattava di suicidio.

"Non c’era motivo per approfondire la questione. Si è sempre parlato di suicidio – ha sottolineato Pranno davanti alla Corte di Assise di Cosenza - per cui non avevamo motivo di indagare sulla sua morte. Solo dopo è venuta fuori la tesi dell’omicidio per cui si è oggi a processo". Nel resto dell’udienza Pranno ha anche sconfessato la ricostruzione fornita da Garofalo di alcuni omicidi avvenuti tra gli anni ‘80 e ‘90 a Cosenza, attribuendone in particolare alcuni proprio a Garofalo, il tutto ovviamente per screditarne le ricostruzioni e le sue tesi. Prima della sua deposizione, la Procura ha però chiesto ed ottenuto che venissero acquisite le sentenze dei processi ’Missing’ e ’Garden’ in cui è lo stesso Pranno ad essere indicato come testimone non attendibile. Una lotta tra pentiti.

Si tornerà in aula, davanti alla Corte, il 9 gennaio prossimo. Ancora molte le udienze da fissare e i testimoni da ascoltare per capire come e chi ha ucciso il calciatore argentano, trentatré anni fa. E soprattutto per capire quale fu nell’omicidio, perché ormai che Bergamini sia stato ucciso è chiaro, il ruolo della ex fidanzata Isabella Internò, unica imputata per concorso in omicidio volontario e premeditato di Denis Bergamini. In concorso con chi? Chi sono gli ignoti che gli inquirenti ipotizzano essere gli autori materiali del delitto, mentre la Internò sarebbe stata l’esca per attirarlo nella trappola e per poi inscenare il suicidio.

re.fe.