Delitto Bergamini, l’ex presidente: “Vidi il corpo e capii che non si era ucciso”

Ieri al processo per la morte del calciatore argentano. Le testimonianze degli allora vertici del Cosenza Calcio

Denis Bergamini è morto in provincia di Cosenza il 18 novembre 1989

Denis Bergamini è morto in provincia di Cosenza il 18 novembre 1989

Ferrara, 17 marzo 2023 – "Quando vidi il corpo, il volto di Denis Bergamini capì che i miei dubbi erano fondati: non si era ucciso. E non era stato trascinato dal camion. Sono sempre stato convinto e lo sono tutt’ora che Denis non si sia suicidato. Lo dice la scienza".

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A parlare è Antonio Serra, presidente del Cosenza dal 1987 al 1993, ieri tra i tre testimoni al processo per la morte di Denis Bergamini, il calciatore ucciso il 18 novembre del 1989. Delitto per cui è a processo l’ex fidanzata Isabella Internò. Serra ha ricordato Bergamini come "un giocatore esemplare, un grande professionista e una persona seria". Poi ha ripercorsa quella maledetta sera e come è stato informato della morte di Bergamini. "Ma la versione del suicidio, non mi ha mai convinto", ha ribadito ieri davanti alla Corte di Assise di Cosenza.

"Ricordo anche che alcuni anni dopo, durante una cena a Torino con Padovano – ricorda Serra – proprio lui mi disse di essere convinto che Denis era stato ucciso, lo invitai a dire queste cose a chi di competenza".

Infine Serra ha raccontato della trattativa con il Parma e di come convinsero Bergamini a rimanere con loro. L’avvocato della famiglia di Denis, Fabio Anselmo, all’ex presidente di allora, Paolo Fabiano Pagliuso, ha chiesto conto di un’intercettazione del 2018 n cui Santo Fiorentino asseriva che secondo lui Denis era stato ammazzato prima, e lui gli rispose: "Non parliamo al telefono, ne parliamo di persona". Pagliuso ha spiegato ieri che lo fece perché a seguito delle sue vicende giudiziarie sospettava di essere intercettato. Si torna in aula giovedì prossimo.