Dentix, ora la battaglia è con le finanziarie

Dopo Agos anche Deutsche Bank pronta a risarcire: "Ma solo chi non ha effettuato alcuna prestazione". Diverso il caso di altre società.

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Battaglia con le unghie ma per molti senza denti, quella che vede protagonisti quasi cinquecento clienti di Ferrara e di Rovigo, contro il centro odontoiatrico ‘Dentix’: gli ambulatori di via San Romano e corso del Popolo della multinazionale (nata in Spagna, sede legale oggi in Olanda) sono irrimediabilmente chiusi dal lockdown. E la richiesta di concordato presentata da Dentix Italia al Tribunale di Milano non lascia troppe speranze sulla ripresa delle attività. Di qui la corsa ai risarcimento, nella quale effettivamente qualche spiraglio si è aperto: Agos, una delle finanziarie con cui i clienti hanno stipulato i contratti per pagare le cure odontoiatriche, ha già risarcito in toto i primi clienti ferraresi, e pare aver scelto proprio la strada del rimborso integrale senza eccepire alcunché sulla nullità del contratto. Ora anche Deutsche Bank, riferisce Antonio Frascerra, legale di Confconsumatori (che ha associato tanti pazienti di Ferrara e Rovigo) ha assunto una decisione importante: "Tutti i clienti che hanno sottoscritto un finanziamento, ma a causa del lockdown non avevano ancora iniziato le prestazioni, potranno ricevere il rimborso delle rate pagate da gennaio a oggi".

Diversa ancora la posizione di chi ha acceso un finanziamento con Cofidis e Fiditalia: "Queste due società offrono la possibilità di proseguire le cure odontoiatriche, con il conseguente pagamento delle rate, presso alcuni ambulatori convenzionati. Sono già una trentina, fra Ferrara e Rovigo, i nostri associati che si sono detti disponibili a questa soluzione". Chi invece, scottatpo dalla vicenda che ha del paradossale, deciderà di non avvalersi dei dentisti incaricati dalle finanziarie, dovrà sottoporsi "a un accertamento medico legale, richiesto da Cofidis e Fiditalia – prosegue Frascerra –, per stabilire quanto delle prestazioni pattuite con Dentix sia stato effettivamente effettuato. Sui lavori eseguiti ovviamente non spetta alcun risarcimento, ma per il futuro chiaramente noi sosteniamo che non si debba più pagare".

Faticosamente, dunque, iniziano ad arrivare le prime risposte, comunque insoddisfacenti per centinaia di pazienti che da febbraio si sono trovati abbandonati a se stessi, senza alcuna risposta da parte del centro odontoiatrico (57 le filiali in Italia) e dopo aver versato anticipi di migliaia di euro, e sottoscritto onerosi finanziamenti. Sugli anticipi, purtroppo, le possibilità di rimborso sono esigue, quasi irrilevanti: le somme versate direttamente a Dentix, infatti, sono finite nel ‘maxi buco’ del concordato, e la speranza è quella di ottenerne una percentuale irrisoria iscrivendosi alla lista, a questo punto sterminata, dei creditori chirografari. "Ma per il momento battiamo il ferro delle finanziarie – conclude Frascerra –, perché i contratti ormai sono nulli".

Stefano Lolli