Detenuto scoperto con la droga picchia tre agenti all’Arginone

Il personale di sorveglianza lo ha perquisito dopo il colloquio con un familiare e lui ha reagito violentemente. I sindacati: "L’hashish avrebbe fruttato migliaia di euro. Basta, la misura è colma, serve maggiore tutela"

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FERRARA

E’ finito in carcere per rapina, lesioni, furto e oltraggio, ieri è stato trovato proprio nella casa circondariale dagli agenti della polizia penitenziaria con trenta grammi di hashish negli slip. Scoperta che è costata molto cara ai tre poliziotti: lui si è scagliato contro di loro picchiandoli a tal punto che tutti e tre sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso di Cona, con prognosi guarigione importanti: trenta, venti e sette giorni. Sostanza stupefacente, che secondo i primi accertamenti della Penitenziaria gli sarebbe stata consegnata da un familiare durante il colloquio in carcere. Gli episodi di violenza in via dell’Arginone continuano a susseguirsi e dai sindacati, con una nota congiunta, arriva l’ennesima richiesta di intervento a tutela degli agenti.

"Il quantitativo rinvenuto di droga – sottolineano con una nota i sindacati Osapp, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fns Cisl e Asppe – che all’interno di un istituto di pena frutterebbe utili per qualche migliaio di euro. Per tutti gli agenti vittime della ferocia del detenuto sono state necessarie le cure

presso il pronto soccorso cittadino, con prognosi fino a 29 giorni, salvo complicazioni. A volte basterebbe poter disporre di un protocollo operativo valido per queste situazioni di rischio e di alcuni strumenti atti al contenimento degli ’utenti’ aggressivi, come, ad esempio, le fasce in velcro, già sperimentate da altre forze di polizia; ciò permetterebbe di salvaguardare, in primis, la salute della persona in stato di agitazione, ma sicuramente garantirebbe di non dover, ricorrentemente, fare la conta degli operatori feriti sul lavoro. La misura è oramai colma, non possono che sollecitare chi di dovere all’adempimento dei propri obblighi di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza".

Dopo i gravissimi fatti di Noto e di tanti altri istituti, anche a Ferrara, l’ennesima aggressione al personale di polizia penitenziaria. Presso la sala colloqui famigliari un detenuto si è rifiutato di farsi perquisire dal personale di polizia penitenziaria, contro il quale si è immediatamente scagliato con violenza inaudita, tant’è che gli agenti hanno riportato ferite e contusioni giudicate guaribili dal pronto soccorso dell’ospedale cittadino in 30 , 20 e 7 giorni. L’entità della prognosi dà l’idea della gravità di quanto avvenuto - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale - e del fallimento della ministra Cartabia, dei suoi predecessori e dei Capi Dipartimento che si sono succeduti alla guida del Dipartimento negli ultimi anni. Il detenuto, dopo essere stato a fatica perquisito, all’ interno delle mutande occultava 30 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo hashish. Al personale vanno la nostra solidarietà ed i complimenti per la professionalità dimostrata, ma la misura ormai è colma".

Cristina Rufini