Il sindaco Alan Fabbri non ci sta. Dopo la lettera del Ministero, nella quale vengono chieste spiegazioni a fronte delle segnalazioni di "devastazione" del centro storico patrimonio Unesco – frutto della raccolta firme avviata dal radicale, Mario Zamorani – ha deciso di scrivere una lettera di risposta. Descrivendo la realtà dei fatti, direttamente al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "La ‘devastazione’ e il ‘degrado’ non albergano nella città di Ferrara – scrive il primo cittadino nella missiva – . Albergano nella testa di qualche disperato oppositore politico all’attuale amministrazione comunale, ma non nella realtà dei fatti. Basta farsi un giro nella nostra bellissima città per accorgersi della rinascita in corso, frutto di un impegno politico e tecnico costante negli ultimi quattro anni". Con l’intento di voler risolvere l’equivoco "e senza aprire inutili polemiche", chiarisce Fabbri, "spero pertanto che l’iniziativa della dottoressa Mariassunta Peci sia frutto di un errore estivo". Come a dire che la richiesta della funzionaria ministeriale fosse frutto di un’iniziativa di natura politica. "Con molta franchezza – scandisce il sindaco – non solo non posso condividere una parola di quello che ho letto sulle comunicazioni a me inviate dai suoi funzionari del ministero – scandisce il sindaco rivolgendosi direttamente a Sangiuliano – ma respingo nettamente e sdegnosamente al mittente l’accusa di ‘devastazione’ e ‘degrado’ della nostra bellissima città". "Penso – prosegue il sindaco - che la collaborazione di tutte le istituzioni, compreso il governo, e la lealtà istituzionale sia la chiave di volta per affrontare la delicata fase di lavoro delle autonomie locali nei tempi difficili che stiamo vivendo". A proposito di tempi difficili e per corroborare la sua posizione, Fabbri fa un passo indietro ripercorrendo – dal suo punto di vista – i risultati inanellati dal momento del suo insediamento fino a oggi. "I Comuni – osserva nella lettera – si trovano a operare in un contesto non definibile semplicemente come incertezza ma caratterizzato da estrema confusione e da profonde difficoltà operative. In questo contesto generale, il Comune di Ferrara dal giugno 2019 è stato indicato in più occasioni come un modello di riferimento per la ‘buona amministrazione’". Da ultimo, il sindaco formula l’auspicio di incontrare quanto prima – magari anche attraverso il sottosegretario, Vittorio Sgarbi (destinatario anch’egli della missiva) – di un incontro. "Auspico – chiosa Fabbri – di incontrarla presto a Ferrara per stabilire un proficuo confronto collaborativo sugli importanti progetti culturali ammessi a finanziamento Pnrr, nonché su altre proposte che intendiamo sviluppare nella città, il prossimo anno". Se è vero che il ‘boccone’ della lettera da parte del Ministero è stato sicuramente amaro da digerire per il sindaco, ora starà al ministro Sangiuliano prendere una posizione.
f. d. b.
