Diamanti, Tagliani scrive al ministro: «Gravi ingerenze e niente trasparenza»

«Bonisoli ascolta Sgarbi e non mi riceve». Replica del critico: «Presenterò un’interrogazione parlamentare»

Uno scorcio dell’ingresso di palazzo dei Diamanti (foto Samaritani)

Uno scorcio dell’ingresso di palazzo dei Diamanti (foto Samaritani)

Ferrara, 15 gennaio 2019 - Il sindaco Tagliani scrive al ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli denunciando «pressioni e ingerenze extra procedurali», che rischiano di prefigurare il diniego del Mibac alla realizzazione del padiglione di Palazzo dei Diamanti. Vittorio Sgarbi reagisce con veemenza alla lettera aperta del primo cittadino, dicendo che «in realtà le vere ingerenze sono state quelle dell’ex ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che ha assegnato fondi pubblici alla sua città per un’opera irrealizzabile». Sale la temperatura della polemica, in merito alla prevista realizzazione di un padiglione in vetro di 660 metri quadrati (costo, 3 milioni e mezzo di euro) nella parte retrostante l’edificio rossettiano. Tagliani, nella lettera a Bonisoli, lamenta di non aver ricevuto «nemmeno un misero riscontro» alla richiesta di appuntamento con il ministro e con i suoi massimi dirigenti Gino Famiglietti e Tiziana Coccoluto: «Al contrario, leggo che il mio illustre collega sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi ha già avuto modo di parlarle, e ha raccontato alla stampa che lei ha già bocciato il progetto». Per Tagliani, questo è frutto del pressing di una lobby «di cui non faccio parte: non possiedo giornali e case editrici, sono solo il sindaco di Ferrara, ma questo deve bastare, perché Ferrara, almeno per ora, non ha padroni». Veemente e in tempo reale la replica di Sgarbi: «La vera lobby è quella, tutta targata Pd, dei vari Franceschini, Tagliani, Zappaterra, Pacelli. E proprio da questa lobby aveva preso corpo il concorso per un progetto irrealizzabile, non perché io non voglia o 200 intellettuali abbiano firmato un appello al ministro, ma perché la legge vieta tassativamente queste opere. Tagliani si documenti, non esistono ‘addizioni’ a edifici del pregio storico e monumentale di Palazzo dei Diamanti».

Stefano Lolli