
"Più si procede nel percorso verso le elezioni più emerge chiaramente che il Pd, nelle sue svariate correnti, è unito solo da un programma elettorale anti-Fabbri. Pensavamo di confrontarci su idee, proposte, progetti, visioni strategiche della città del futuro e invece, ancora una volta, ciò che emerge è solo un ‘programma - contro’ l’amministrazione". È la prima volta che il sindaco Alan Fabbri entra nel dibattito elettorale in vista delle amministrative del prossimo anno. E lo fa dopo una serie di esternazioni da parte degli esponenti del centrosinistra, che stanno cercando di rinsaldare i ranghi per trovare una sintesi su un candidato che possa andare bene a tutte le componenti del tavolo delle opposizioni. Per la verità, al momento, Fabbri non entra in questa partita. Tanto più che è tutta interna all’opposizione. Il sindaco ne fa una questione di metodo e di argomenti proposti come discussione politica. "Pare – si legge in una nota del primo cittadino – che nel Pd si siano inventati i tavoli anti-Fabbri in vista dell’imminente congresso, mentre tentano di fare capolino alcuni candidati, veri o presunti non è dato sapere".
Già, veri o presunti. Sì perché al momento più che altro si sta parlando di voci. Rumors, mezze verità. Con l’avvocato Fabio Anselmo che deve ancora sciogliere la riserva e con la parte ‘moderata’ della coalizione di centrosinistra in grande fermento. Ma torniamo alle parole di Fabbri. Tutto questo, scandisce il sindaco, "dispiace perché, a causa del vuoto che sta esprimendo il Partito Democratico, la campagna elettorale non potrà essere, stante le premesse, un’occasione per confrontarsi sui contenuti, ma rischia di essere la solita nota stonata di un partito, il Pd appunto, che in assenza di capacità costruttiva, sa solo dire ‘no’ a tutto. Come accaduto in questi anni, peraltro".
"Cambiano i segretari – prosegue Fabbri –, cambiano le correnti, ma rimane il solito e vecchio Pd di sempre, oscurantista e carico di risentimento e odio, non solo politico, per aver perso le elezioni, candidandosi così a una seconda sconfitta. Il Pd di Ferrara si pone oggi solo come un partito-contro. Per il resto è nebbia fitta in val padana". La battuta in questo caso era facile. Ma non c’è dubbio che – più che nel Pd, nel centrosinistra in generale – ci sia non poco caos. Al momento, al di là dell’enunciazione di qualche principio, non è emersa infatti ancora una proposta unitaria. E, a rompere le uova nel paniere è stata la proposta di +Europa di candidare una donna a sindaco. Proposta rilanciata dall’ex sindaco Gaetano Sateriale sul Carlino. D’altra parte, gli schleiniani vogliono dire la loro. Chi la spunterà? Alle trattative l’ardua sentenza.
Non c’è dubbio che la fase congressuale del Pd possa segnare uno spartiacque per la designazione del candidato sindaco. Tuttavia, come peraltro sostenuto dal segretario provinciale Nicola Minarelli, è molto probabile che l’esito delle votazioni consegni un risultato in continuità con l’attuale governance.