Diploma di buona cucina 2024. L’Accademia premia La Chiocciola: "Moderna e attenta al territorio"

Il sodalizio presieduto da Luca Padovani ha consegnato il riconoscimento alla famiglia Migliari, che gestisce la storica trattoria di Quartiere di Portomaggiore. Tema della cena ecumenica: i legumi .

Diploma di buona cucina 2024. L’Accademia premia La Chiocciola: "Moderna e attenta al territorio"

Il delegato Luca Padovani (al centro) consegna il diploma a Ido Migliari, alla moglie Franca, al figlio Athos e ai loro collaboratori

E’ stata assegnata alla ’Trattoria locanda La Chiocciola’ di Quartiere, a Portomaggiore, l’edizione 2024 del ’Diploma di buona cucina’, il prestigioso riconoscimento che l’Accademia italiana della cucina assegna ogni anno a quei ristoranti che operano nel rispetto della tradizione e della qualità (purché inseriti nella guida online, con almeno tre tempietti). A consegnare il premio nelle mani di Ido, storico e inossidabile titolare, della moglie Franca, da sempre in cucina, e del figlio Athos Adalberto, ormai tra gli chef più apprezzati a livello regionale e punto di riferimento nella nostra provincia, è stato Luca Padovani, delegato per Ferrara: "Questa – ha detto – è una trattoria molto conosciuta e cara ai ferraresi perché sa essere al contempo moderna e attenta al territorio". Protagonisti della cena ecumenica - organizzata nello stesso giorno da tutte le delegazioni per celebrare il tema dell’anno oggetto non solo del menu ma anche degli interventi e dei contributi dei vari relatori - sono stati i ’Fagioli, i ceci e gli altri legumi nella cucina della tradizione regionale’, declinati dalla cucina della famiglia Migliari in modo originale: dopo i due antipasti (passatina di ceci, mortadella grigliata e aglio nero di Voghiera e baccalà su cannellini al sugo), è stato servito un primo a base di cappelletti e borlotti; come secondo piatto, i numerosi commensali hanno degustato un cotechino ’in galera’ con lenticchie e paparuccia (un sapore tradizionale che qualsiasi ferrarese ricorda), e infine un originale dessert: gelato di piselli, olio evo e pepe di Sichuan. I piatti sono stati illustrati dal simposiarca Alberto Monti mentre gli abbinamenti con i vini dal collega Antonio Bragaglia (degni di nota l’Albana secco della Fattoria Monticino Rosso e il Refosco dal peduncolo rosso dell’azienda Dario Coos). A raccontare le qualità e i benefici dei legumi è intervenuto Paolo Bruni, presidente di Cso Italy, per anni apprezzato divulgatore televisivo di Uno Mattina. "Mentre i consumi di ortofrutta hanno subito negli anni una flessione – ha spiegato l’ospite – i legumi sono in controtendenza: consigliati dai dietologi e molto usati dagli chef, stanno riscuotendo un grande successo e la loro produzione è in costante aumento". A riprova della qualità della cucina ferrarese e dei componenti del sodalizio estense, tra i curatori della pregevole raccolta di ricette a tema, che ogni anno viene pubblicata dal Centro Studi territoriali e consegnata ai soci in tutta Italia, figura anche l’accademico Marco Nonato (in particolare sulla ’mariconda babùza’ e sui fagiolini al miele e sesamo, che attinge alla tradizione ebraica ferrarese). L’applauso finale è andato a Ido, Athos e Franca ma anche a Kenny e Alex (in cucina) e ad Arianna, Catia e Aurora (in sala).

re. fe.