"Diversivo Canalazzo, lo scopo è la sicurezza"

In commissione si è svolta la presentazione del nuovo snodo idraulico. L’intervento è finanziato dalla Regione per quasi cinque milioni

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In commissione ambiente, presieduta dalla consigliera Elisabetta GIberti, giovedì sera si è avuta la presentazione tecnica, ascoltando le varie segnalazioni, sul nuovo Diversivo Canalazzo che farà il Consorzio di Bonifica, rappresentato in sede dal direttore Mauro Monti, il presidente Stefano Calderoni, i tecnici Valeria Chierici e Laura Montanari, nonché la presenza degli assessori Vito Salatiello, Rossano Bozzoli e il presidente del consiglio Matteo Veronesi.

"L’obiettivo del nuovo Diversivo Canalazzo è la sicurezza idraulica di Cento: lo scolo Rigone è ora solo fognario e il Canalazzo impossibile ripristinare la funzione o manutentare – ha aperto la Chierici – è più ragionevole costruire un nuovo Canalazzo che intercetti le acque da ovest portandole nel Guadora, ripristinato, e con la potenzialità di garantire acqua irrigua più capillarizzata. Viene fatto lì, scelta obbligata, per via della conformazione dei livelli del terreno. Vero che è tortuoso ma si è tenuto conto delle proprietà e le curve saranno gestite tecnicamente antierosione. Un altro aspetto importante del progetto è che si prevede anche la bonifica del tratto del Guadora inquinato dall’ex Chimiren, fondamentale per il funzionamento del progetto: abbiamo fatto una convenzione col comune perché ci metta a disposizione la somma già accantonata di 400.000 euro e ci occuperemo della bonifica ambientale. I fanghi più inquinati andranno in discarica, quelli sotto un certo livello, invece, andranno per la copertura dell’ex discarica Morando, insieme ai terreni vergini dello scavo del canale". Progetto che vede il finanziamento regionale di 4.8 milioni di euro. La consigliera Giberti ha dunque posto domande e osservazioni, seguita dai consiglieri Caldarone e Pettazzoni.

"Opera strategica anche davanti all’inefficenza delle fognature, intercettando e tenendo separate le acque piovane e della campagna – ha risposto la Chierici – il cantiere interesserà le singole zone per poco tempo e saranno riconosciuti indennizzi. L’aspetto del deflusso minimo vitale delle acque sarà da valutare in un secondo momento, ora si parla di canale a cielo aperto e tombinato solo nei punti residenziali più impattanti, e in alcuni casi con un piccolo fosso sopra e dove vi sono campi agricoli brutalmente smembrati. L’intero tombinamento nelle parti residenziali comprometterebbe la funzionalità dell’opera".

Laura Guerra