"Don Giovanni, la prima volta ad Oriente"

Oggi lo staff del teatro parte per la Corea del Sud "Grande emozione, due mondi si incontrano"

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di Mario Bovenzi

Don Giovanni come non l’hanno visto mai – è un domatore di tigri di una compagnia circense che va di paese in paese – il 7 e 8 ottobre conquisterà la scena a Daegu, Corea del Sud. Sarà la prima volta in Oriente per il teatro che punta a Est con una sua produzione. Sarà la prima volta per Andrea Carletti, 53 anni, direttore tecnico del Comunale, e Giacomo Lunardi, 25 anni, macchinista del teatro. Che partiranno già oggi con uno staff formato da nove tecnici per ‘preparare il terreno’. Tradotto saranno loro a predisporre scenografie, ambienti, strutture, costumi, suoni e luci. Tutto quello che fa spettacolo. Dietro le quinte c’è un piccolo esercito, che conta i minuti con l’orologio dell’emozione, formato da Marco Cazzola, capo elettricista del teatro e light designer per la produzione Don Giovanni; Stefano Carraro, capo macchinista; Stefano Baraldi, elettricista; Alessandra Taddia, segreteria di produzione; Isabella Franzoni, capo sarta del teatro. Sono l’avanguardia del Don Giovanni e partiranno per un lungo viaggio che passerà da Seul, obiettivo essere in scena martedì. Il palcoscenico è da 32 anni il mondo di Andrea Carletti, veterano del Comunale. "Per la prima volta andiamo ad Oriente – racconta – verso luoghi che non conosciamo. Non possiamo nascondere che viviamo questo momento con un po’ di tensione perché tutto fili liscio, grande l’orgoglio. Tanti i chilometri che ho fatto nella mia vita di teatro e per il teatro, ma avevo messo sempre la freccia ad Occidente. Ora abbiamo davanti un altro mondo, un’altra cultura. Noi rappresentiamo un teatro italiano importante, siamo al conto alla rovescia che segna l’incontro di due diverse realtà unite da una comune passione. Portiamo a migliaia di chilometri di distanza la nostra bandiera, quella italiana, di Ferrara, quella della cultura". Sono sì l’avanguardia. Ma qualcuno è già partito e li sta aspettando. Il 5 luglio con un container sono volati in Corea costumi e scenografie. Un arcobaleno di colori che prenderà forma sulle ali della fantasia. Tante le sensazioni che vive Giacomo Lunardi, macchinista, mentre l’aereo si stacca dalla pista. "Sono curioso di vedere questo universo che ci attende – interviene –. Finora sono stato in Austria, adesso il passo è ben più lungo. Spero di conoscere da vicino quel Paese". A migliaia di chilometri si daranno la mano – complice magari un bicchierino di sakè – con i colleghi. La produzione ferrarese del Don Giovanni va in trasferta a Taegu; quella coreana, Turandot, sarà accolta sul palco di Ferrara nel 2023, il 25 e 26 novembre. Allora sì, a siglare il nuovo incontro sarà magari un brindisi. Ma di ’bianco’.