Donizetti e il successo di una farsa

ll Campanello a teatro, produzione con i cantanti e musicisti del Conservatorio. In scena domani e sabato .

Donizetti e il successo di una farsa
Donizetti e il successo di una farsa

Il Campanello, l’opera buffa di Donizetti al Teatro Comunale di Ferrara. Prosegue la fortunata collaborazione tra il Teatro Abbado e il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara con una produzione composta dai migliori cantanti e musicisti del conservatorio. In scena domani (alle 11) e sabato 20 maggio (alle 20).

Lo spettacolo, inserito nella Stagione d’opera e balletto 202223 del Comunale, con la regia di Giovanni Dispenza, vede impegnati i solisti, il coro del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, in collaborazione col Coro Santo Spirito, preparato e diretto da Manolo Da Rold, e l’orchestra del Conservatorio Frescobaldi, diretta da Marco Titotto. Mercoledì, al Ridotto del teatro si è svolta la Prima della Prima, la presentazione dell’opera. Protagonisti il professor Paolo Bucchi, docente di storia della musica del Conservatorio, il professor Marco Titotto, direttore d’orchestra, e il regista Giovanni Dispenza. All’evento Annamaria Maggese, direttrice del Conservatorio Frescobaldi, e Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara.

Opera buffa in un atto, Il Campanello fu rappresentato per la prima volta al Teatro Nuovo di Napoli nel 1836. Il libretto, di Donizetti, è tratto da un vaudeville rappresentato a Parigi solo pochi mesi prima e testimonia la leggendaria rapidità del compositore, che scrisse l’opera in otto giorni, per venire incontro alle richieste dell’impresario Filippo Pellegrino. Il successo della farsa risollevò le difficoltà economiche del Teatro Nuovo e dopo questo allestimento, che conteneva dialoghi parlati in napoletano, Donizetti aggiunse i recitativi in italiano con l’aiuto di Salvatore Cammarano, con cui aveva collaborato l’anno prima per Lucia di Lammermoor. Dopo un periodo di grande successo nell’Ottocento, l’opera è tornata in repertorio nei teatri italiani a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. La fortunata collaborazione tra il Teatro Comunale e il Conservatorio di Ferrara, dopo gli allestimenti delle Nozze di Figaro e di Cecchina, continua in piena sinergia, offre la magnifica opportunità di presentare sul palco del Teatro Abbado un cast vocale e un’orchestra formati interamente da studenti del Frescobaldi, con la collaborazione del Coro Santo Spirito di Ferrara. I ruoli sono affidati a Kim Minji e Elena Maria Giovanna Pinna (Serafina), Zhou Qihang e Carlo Torriani (Don Annibale Pistacchio, speziale), Shao Longxing e Zheng Chujing (Enrico, innamorato di Serafina), Greta Cognolato e Zeng Lanya (madama Rosa madre di Serafina), Chen Zhipeng e Liu Xiangyu (Spiridione, garzone). La vicenda si svolge a Napoli. La giovane e bella Serafina viene promessa in sposa a Don Annibale Pistacchio, speziale, con gran dispetto dell’innamorato di Serafina (ricambiato), il giovane Enrico. Nonostante i tentativi di impedire il matrimonio, la cerimonia viene fissata per il giorno precedente la partenza di Don Annibale per Roma, dove deve recarsi per presenziare all’apertura del testamento di una sua zia defunta e dove si fermerà per più di un mese. Appreso questo fatto Enrico, con la complicità di Serafina, cerca di impedire che il matrimonio venga consumato quella notte, così da guadagnar tempo per un successivo tentativo di farlo annullare. Don Annibale è obbligato in forza di legge a fornire i suoi prodotti medicinali a chi ne faccia richiesta anche di notte e quindi il campanello esterno alla bottega, sotto l’abitazione, sarà lo strumento di Enrico per disturbare la prima notte di nozze di Don Annibale. Presentandosi via via sotto spoglie diverse (un francese ammalato, un cantante rauco e un vecchietto) Enrico continuerà a farsi ricevere da Don Annibale, suonando il campanello finché, l’alba, lo speziale dovrà partire per Roma lasciando Serafina illibata a casa. Info e vendite su www.teatrocomunaleferrara.it su Vivaticket e in biglietteria del Comunale.