
Il momento della liberazione
Con un po’ esitazione ed anche qualche colpo di pinna di smarrimento, la tartaruga Enrico Torta è ritornata a nuotare in mezzo al mare, fra una folla di turisti ed appassionati che hanno seguito ogni attimo prima del suo ingresso in acqua, abbracciata dalle onde, armati di telefoni e macchine fotografiche per immortalare il bellissimo momento. E’ stato l’appuntamento più importante del ’Tartaday’ di ieri presso la sede marittima del Circolo Nautico Volano.
Una liberazione preceduta dal corso su come aiutare e soccorrere correttamente le tartarughe di mare Caretta Caretta ed anche i delfini, tenuto dal veterinario Giulia Bondesan e dal presidente della Fondazione Cetacea Sauro Pari. La tartaruga era un maschio di 20 chili recuperato in condizioni critiche nella notte di un anno fa, dal gruppo DelTa-Rescue guidato da Enrico Feggi, che le ha poi dato il nome.
Arrivata in stato comatoso alla Fondazione Cetacea, per tre profonde ferite sul carapace, con abbondante deposito di detriti tra il polmone e il carapace, rimossi chirurgicamente e una frattura del cranio causata anch’essa dal trauma subito. "L’ipotesi più probabile rimane l’impatto con un’imbarcazione – ha detto la veterinaria Giulia Bondesan –, dopo un primo mese di alimentazione forzata, ha ripreso a mangiare autonomamente è stata medicata mentre le ferite, rimarginate, sono state coperte con la resina".
cla. casta.