Droga nascosta dentro la lavatrice Uno solo ammette la detenzione

Obunseh ha spiegato al giudice Negri la sua posizione. Il pm, però, contesta anche lo spaccio. Gli altri due hanno raccontato di non sapere nulla della sostanza stupefacente. Tutti restano in carcere

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di Cristina Rufini

Hanno parlato tutti e tre davanti al gip Carlo Negri, gli stanieri arrestati dalla squadra mobile di Ferrara perché trovati in possesso di dodici chili di droga, tra cocaina ed eroina. Richmond Obuseh, 37 anni ha ammesso la detenzione. "Si è aperto all’interrogatorio davanti al giudice, mostrando un atteggiamento collaborativo, assumendosi la responsabilità della sola detenzione della droga", ha dichiarato il suo difensore, l’avvocato Massimo Cipolla. Ha risposto alle domande del giudice anche l’altro nigeriano assistito dall’avvocato Cipolla, Christian Benwelu, 43 anni, che si è dichiarato estraneo ai fatti, considerando che si trovava occasionalmente in quell’appartamento. Non assumendosi, quindi, alcuna responsabilità della presenza della droga all’interno di quell’appartamento che non è il suo luogo di dimora. Interrogatorio reso anche dal terzo extracomuniario arrestato dalla Mobile, Eze Moses, 35 anni, difeso dall’avvocato Simona Maggiolini. "Il mio assistito ha risposto alle domande del giudice". Al termine dell’udienza il giudice Negri ha convalidato gli arresti eseguiti dalla squadra mobile nell’abitazione di via Carlo Mayr e mantenuto la custodia cautelare in carcere per tutti e tre. Il pm Stefano Longhi contesta loro la detenzione ai fini di spaccio.

L’irruzione. Quando i poliziotti della Mobile hanno fatto irruzione in quell’abitazione, tra il tavolo della cucina, il pavimento e il cestello della lavatrice, hanno scoperto quasi mille ovuli di eroina e cocaina, per un peso complessivo di dodici chili. Tre uomini con nessun legame con il mondo della droga, uno completamente incensurato, gli altri due qualche piccolo precedente per reati legati all’immigrazione, anche se tutti sono regolari sul territorio nazionale. Quando gli uomini diretti da Dario Virgili hanno bussato alla porta, i tre hanno capito di essere in trappola. Uno di loro si è lanciato dalla finestra: un gesto che non è servito a molto, considerando che i poliziotti, prevedendo un’azione simile, si erano già posizionati in modo da chiudere ogni possibile via di fuga. Gli operatori entrati in casa hanno sentito un forte odore di bruciato. Pochi istanti dopo hanno scoperto che i due uomini rimasti nell’abitazione stavano dando fuoco a un cellulare. Sul tavolo della cucina hanno notato i primi ovuli di sostanza stupefacente. Ma la vera sorpresa era custodita nel cestello della lavatrice che traboccava di cocaina ed eroina. Al termine della perquisizione, gli uomini della Mobile hanno contato 991 ovuli complessivi, di cui 149 di cocaina, 748 di eroina (sostanza ad altissimo grado di purezza, capace d fruttare, dopo il taglio, fino a cento euro al grammo) e 95 confezioni miste. Per un milione circa di valore.