Dubbi e segreti, le donne di Binosi con ’L’Attesa’

Da oggi a giovedì, alle 20,30, al Teatro Comunale. Sul palco le attrici Foglietta e Minaccioni

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La differenza di classe, il rapporto serva-padrona, l’amore, il piacere, la maternità, il peccato e la punizione. Sono alcuni dei temi trattati da ’L’Attesa’, che sembra parlare di noi nonostante sia ambientata nel ’700. Lo spettacolo si terrà da oggi a giovedì, alle 20,30, al Teatro Comunale di Ferrara. Sul palco dell’Abbado ci saranno due interpreti molto amate dal pubblico, Anna Foglietta e Paola Minaccioni, per la prima volta insieme nello spettacolo che porta la regia di Michela Cescon. Il consueto incontro con la compagnia è previsto per mercoledì 13 aprile alle ore 17.30 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara (ingresso gratuito).

L’Attesa fece conoscere l’autore veronese Remo Binosi al grande pubblico nella storica messa in scena del 1994, diretta da Cristina Pezzoli. Quasi trent’anni dopo - anche come necessario recupero di un materiale forte per ritrovare un repertorio italiano importante al pari dei classici - Cescon decide di riproporre il testo di Binosi. Anna Foglietta e Paola Minaccioni daranno corpo e voce alla nobildonna Cornelia e alla sua serva Rosa, le due protagoniste della pièce.

A differenza della versione del 1994, si è voluti partire dalla prima stesura del testo del 1992, scritta a macchina dall’autore stesso, quindi dall’idea originale e, grazie alla disponibilità delle eredi, lavorare sulla prima stesura di Binosi che in questa versione esalta maggiormente la relazione tra le due protagoniste. Lo spettacolo si concentra quindi su un dualismo moderno da teatro del ‘900, tra personaggi, ma anche drammaturgico, tra il teatro di Rosa in lingua veneta e la letteratura ricca di immagini e inconscio di Cornelia.

Il testo di Binosi ha una grande forza drammatica e di coinvolgimento, a cui è difficile rimanere indifferenti e - nonostante l’azione sia ambientata nel ‘700 - i temi e i contenuti trattati sembrano parlare di noi, come se non fosse cambiato nulla: la differenza di classe, il rapporto serva-padrona, il doppio, l’amore, il piacere, la maternità, il peccato, la punizione, il femminile, il male, la morte, la seduzione. Tutto viene raccontato con continui cambi di registro narrativo, tenendo in equilibrio tra loro commedia e dramma. Il linguaggio è originale e sorprendente, bello da recitare ad alta voce, con una naturale vis comica, paragonabile a quella dei testi di Goldoni e di Eduardo. Per la regista ‘L’Attesa’ è “un racconto sui corpi femminili, sulla punizione per il desiderio, la punizione di essere donne, sulla maternità, sull’amicizia, sull’amore, sul piacere, sulla lealtà, sulle differenze di classe”.

re.fe.