Due rassegne ferraresi per i 20 anni del Mart

Una dedicata ad “Achille Funi.. Il volto, il mito’ e una su . ’Adelchi Riccardo Mantovani. . Il sogno di Ferrara”.

Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) ha celebrato ieri i suoi primi 20 anni con due mostre dedicate a Ferrara e a due suoi autori: “Achille Funi. Il volto, il mito” e “Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara”. Ieri alle 17 la grande festa all’auditorium Melotti - all’interno della grande polo culturale trentino presieduto da Vittorio Sgarbi -, per il ventennale. Oltre tre milioni di visitatori dal 2003, 20 mila opere in collezione, con quattro sedi (l’edificio principale, ricavato nella pietra gialla di Vicenza scelta dall’architetto ticinese Mario Botta, la casa d’arte futurista Depero, sempre a Rovereto, la Galleria civica e palazzo delle Albere a Trento), una decina di mostre all’anno. "L’Italia non è solo l’Italia del classico, ma anche l’Italia del contemporaneo", ha dichiarato Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e presidente della Fondazione Ferrara Arte, con riferimento alla ricca offerta espositiva presente al Museo trentino e che - oltre alle due mostre ferraresi - conta anche a “Eretici. Arte e vita”, dedicata ad alcuni rivoluzionari solitari dell’arte, del cinema, della letteratura, della musica, come Pier Paolo Pasolini e Nan Goldin, “Giotto e il Novecento” e “Giuseppe Gallo. Michelangelo sogna Brancusi”. "Il Mart è un polo culturale di altissimo livello oggi più che mai legato a Ferrara, che attinge, come testimoniano le due mostre ‘ferraresi’ qui inaugurate, all’arte della nostra città. Ma il Mart è oggi anche un’opportunità di grande rilevanza che si offre a Ferrara, grazie alla visione di Vittorio Sgarbi, per esportare il nome della nostra città in questo tempio dell’arte moderna e contemporanea e attingere al suo pubblico", dice l’assessore comunale Marco Gulinelli.