"Durante le scosse ero a scuola Ora, da sindaco, voglio ricostruire"

Accorsi, primo cittadino di Cento: "Furono sensazioni incredibili. La paura e poi la voglia di darsi da fare. Mai avrei pensato di trovarmi un giorno a ricoprire questa carica in un anniversario così importante"

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di Laura Guerra

CENTO

Dieci anni fa era ancora uno studente dell’Isit di Cento, oggi che ricorre il decennale delle prime devastanti scosse del sisma del 2012 Edoardo Accorsi, 28 anni, è sindaco di Cento. Di un Comune che ancora deve chiudere molto di quella gravissima ferita. Dall’insediamento, a ottobre scorso, il giovane primo cittadino ha cercato subito di velocizzare la ricostruzione portando alcune novità ma parlando anche delle preoccupazioni per i fondi.

Ripensando a dieci anni fa, quali sono i ricordi e le sensazioni?

"La notte mi sono svegliato, spaventato e siamo corsi in strada come tutti. Per la seconda scossa, il 29, invece ero in classe all’Isit e l’ho vissuta con molta più forza, più paura. Appena terminata, insieme agli altri 1200 studenti, ci siamo riversati in strada. Una sensazione molto forte. Il sisma però ci ha dato anche testimonianza di quello che solidarietà, unione e comunione di forze e di intenti può fare per le comunità. In particolare nella nostra città dove abbiamo ospitato il più grande campo tenda della Regione, facendo per mesi un lavoro straordinario da parte di tutti. Io stesso ero uno dei volontari insieme ad altri amici della parrocchia cercando di fare ciò che potevamo per aiutare. Dieci anni fa, non avrei pensato dii essere io il sindaco con la responsabilità di celebrare il decennale del sisma".

Che effetto fa essere sindaco nel decennale del sisma?

" Lo vivo con grande senso di responsabilità. Da centese che ha vissuto il terremoto: la nostra città è purtroppo rimasta una delle ultime a vedersi ricostruita ed è uno stimolo importante per lavorare e far sì che si vedano presto risultati concreti. Cento merita di tornare al suo splendore. Decennale anche particolarmente emozionante perché ricorderemo l’unica vittima della città dedicando una piccola targa commemorativa".

Che sensazione vedere la ricostruzione a questo punto?

"Vivo sotto gli stessi portici sotto i quali passano tutti i miei concittadini e frequento i loro stessi luoghi, per cui, da cittadino prima ancora che da sindaco, mi fa molto male vedere che c’è ancora così tanto lavoro da fare. Da sindaco, mi rimbocco dunque le maniche per provare a fare il miglior lavoro possibile. Finire la ricostruzione in 5 anni non sarà possibile, sono realistico, ma voglio essere il sindaco che dà un’impronta molto forte ai lavori"

Rispetto alla relazione fatta in consiglio, che novità ci sono?

"Io e l’assessore Rossano Bozzoli ci eravamo presi l’impegno di accelerare il percorso della ricostruzione. E’ stata dunque data questa priorità agli uffici e a ai progettisti esterni. Per il teatro, entro la prima settimana di giugno presenteremo alla commissione congiunta l’integrazione al progetto esecutivo. Per il municipio abbiamo come obiettivo di farlo entro giugno. Per l’ufficio del registro, per il quale non era mai stato presentato nessun progetto, entro la prima settimana di giugno vogliamo presentare il preliminare. Per la biblioteca, invece, qualche settimana fa abbiamo presentato il progetto preliminare. Vogliamo che la ricostruzione sia una priorità".