E riapre a settembre la ferrovia Budrio-Molinella

Riaprirà a settembre la ferrovia nel tratto oggetto dei lavori tra Budrio e Molinella dopo la chiusura del 15 febbraio scorso, con i pendolari costretti a scendere dal treno e salire sugli autobus sostitutivi per arrivare a destinazione. Un problema, questo, che tocca da vicino anche molti utenti ferraresi della zona di Portomaggiore. Gli interventi puntano alla messa in sicurezza con l’inserimento del ‘sistema controllo marcia treno’ e all’innalzamento dei binari perché due passaggi a livello verranno sostituiti da dei sovrappassi. I lavori, che sono a buon punto, sono costati 8 milioni di euro. Inzialmente l’investimento era pari a 5 milioni ai quali si sono aggiunti 3 milioni per il ripristino della ferrovia dopo che nel novembre 2019 l’esondazione dell’Idice spazzò via i binari, cancellando la ferrovia. In quell’occasione Fer, ferrovie Emilia Romagna del direttore Stefano Masola, riuscì a ripristinare le rotaie nel giro di 40 giorni. Dopo di che i lavori, che sono attualmente in corso, erano già programmati da tempo per migliorare la sicurezza e, con la realizzazione dei sovrppassi, evitare di tagliare in due il paese. Per effettuare un sopralluogo e vedere lo stato di avanzamento dei lavori, ieri pomeriggio, è arrivato l’assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini: "Volevo vedere con i miei occhi come vengono spesi i soldi dei nostri cittadini – sottolinea l’assessore di viale Aldo Moro -. Ritengo questo investimento strategico e i lavori di Fer stanno procedendo in modo eccellente come da tabella di marcia. In questo modo stiamo ottenendo due risultati: sicurezza e una migliore viabilità comunale per Budrio grazie ai sovrappassi, che sostituiscono i passaggi a livello. L’obiettivo è fornire servizi più efficenti ed efficaci". Gli fa eco Stefano Masola, direttore Fer: "Questo intervento è l’esempio di come il lavoro di squadra fra enti possa dare ottimi risultati. Il ripristino della ferrovia dopo l’esondazione venne eseguito in appena 40 giorni e ora sitamo rispettando i tempi per questo grande intervento. Fra l’altro, l’innalzamento dei binari è un esempio di economia circolare. Mi spiego: a Ferrara stiamo scavando per creare dei sottopassi e la terra che viene tolta da quel lavoro, viene spostata qui a Budrio per innalzare la ferrovia e creare, invece, sovrappassi. La Regione è molto attenta a evitare sprechi e, allo stesso tempo, alla qualità degli interventi. Budrio è un esempio di come si possa lavorare in modo veloce ed efficiente nell’ambito del pubblico".

Matteo Radogna